Il cadavere di Alessandro Zaniboni è stato ritrovato nel pomeriggio di Domenica 4 Dicembre 2022, ad Ogliastra, nella zona centro-meridionale della Sardegna.
La scoperta del corpo senza vita è stata fatta da un gruppo di cacciatori impegnati in zona per una battuta di caccia di animali di grossa taglia. Nello specifico il cadavere è stato rinvenuto a Bacu Tattis nel Supramonte sardo.
Il ritrovamento del corpo pone fine ad un giallo lungo più di 500 giorni. Infatti, l’uomo, un ingegnere 55enne originario del Friuli Venezia Giulia, era scomparso nel Luglio del 2021 in seguito ad un’escursione. Da quel momento nessuno aveva più avuto informazioni su di lui.
Le ricerche erano scattate immediatamente dopo la scomparsa: i boschi del Supramonte vennero setacciati da carabinieri, polizia, vigili del fuoco e corpo forestale con l’ausilio anche degli specialisti del soccorso alpino e l’utilizzo di droni e unità cinofile. Tuttavia dopo due settimane di inutili tentativi, le ricerche erano state sospese dopo alcune settimane. Anche se il passare del tempo lasciava presagire il peggio, familiari ed amici non si erano ancora rassegnati all’idea di non trovarlo più in vita.
Alessandro Zaniboni era un esperto ispettore di saldature e stato assunto dalla Sarda Ispezioni per conto della Aibel, committente di una commessa in lavorazione all’Intermare di Arbatax per sovraintendere la correttezza di esecuzione di alcuni lavori.
Si era trasferito in zona solo un mese prima della sua scomparsa, stabilendosi a Lotzorai in provincia di Nuoro. La sua passione per la natura e l’escursionismo lo aveva portato ad esplorare nell’estate dello scorso anno la zona nella quale è stato appunto ritrovato il corpo.
Per questo motivo le autorità sono fortemente indirizzate a catalogare il caso come un incidente a seguito appunto dell’escursione tra i boschi.
Il corpo è stato ritrovato in avanzato stato di decomposizione a causa del tempo trascorso e per questo motivo non è stato facile risalire alla sua identità. A togliere ogni dubbio, il successivo rinvenimento dello zaino contenente portafoglio e documenti della vittima. Ancora indosso al cadavere è stato ritrovato un paio di occhiali, che i parenti hanno ricondotto proprio all’ingegnere scomparso.
Il luogo del ritrovamento è molto vicino al punto in cui un anno fa venne trovato il cellulare dell’ingegnere, anch’esso rinvenuto da un gruppo di cacciatori, unici ad avventurarsi spesso in questa area impervia e ricoperta da una fitta vegetazione. Zaniboni era distante circa 100 metri e si trovava alla base di una pianta di fillirea.
Sardegna ritrovato cadavere: la conferma del fratello
Per poterne ufficializzare le cause del decesso, la Procura di Lanusei ha disposto una perizia cadaverica che verrà eseguita nei prossimi giorni prima della riconsegna della salma alla famiglia. Verrà inoltre effettuato un test del dna in modo da fugare ogni eventuale dubbio sull’identità del corpo.
Le indagini dovranno poi accertare che l’ingegnere scomparso sia stato vittima di un fatale incidente. È infatti molto probabile che l’uomo sia caduto durante la sua escursione lo stesso giorno della scomparsa.
Inevitabilmente la dinamica esatta dell’accaduto non è ancora perfettamente nota agli inquirenti e non è detto che venga completamente risolta.
Il fratello della vittima ha confermato che il corpo ritrovato appartenga proprio ad Alessandro, con l’indizio inconfutabile del ritrovamento degli occhiali e ha provato a dare una spiegazione della tragedia.
“È lui. Lo dicono documenti, portafoglio e occhiali. Mi hanno avvisato, nei prossimi giorni sarò a Lanusei per il test del Dna. Avevano ritrovato il suo telefono ormai un anno fa. Il corpo era a un centinaio di metri. Alessandro stava percorrendo questa gola, non era sul sentiero che aveva fatto all’andata, sicuramente si era perso. Ha provato a risalire la gola arrampicandosi sulla parete ma è caduto”.