Dopo 5 mesi dal disastro del 31 luglio (costato la vita a 11 alpinisti) questa mattina una persona è stata travolta da una valanga sulla Marmolada. L’incidente si è verificato sulla Regina delle Dolomiti, nella zona di Pian dei Fiacconi. Secondo le prime informazioni fornite dal sindaco di Canazei Giovanni Bernard, la persona coinvolta è stata estratta in vita dalla neve.
Valanga sulla Marmolada, salvato uno scialpinista
La slavina ha travolto scialpinista, il quale sarebbe rimasta parzialmente sepolto nella neve riuscendo però fortunatamente a mettersi in salvo. Al momento sul posto è in azione la macchina dei soccorsi.
Il distacco, dalle testimonianze dei presenti sul posto, sarebbe partito a levante del Sass Bianch, in direzione del canalone tra Sass da les Doudes e Sass da les Unes. La slavina è avvenuta a poca distanza dal rifugio Pian dei Fiacconi, a sua volta distrutto da una valanga nel dicembre del 2020.
La valanga del 2020
Nel 2020, sempre a dicembre un fronte molto ampio di neve coprì e distrusse il rifugio Pian dei Fiacconi, a quota 2.626 metri. In quel periodo era ancora chiuso, la stagione invernale non era ancora stata avviata e solo per quello si evitarono vittime: numerosi sono gli scialpinisti che solitamente frequentano i dintorni del rifugio. Le abbondanti nevicate di quel periodo avevano sconsigliato le persone dall’avventurarsi.
La valanga si era staccata da Punta Penia, posta a 3.343 metri e venne avvistata da un elicottero in sorvolo, il giorno dopo. La statale del passo Fedaia, che arriva ai piedi della montagna, dove c’è l’omonimo lago artificiale e dove quest’anno è arrivata la penultima e decisiva tappa del Giro d’Italia, spesso d’inverno viene chiusa per distaccamenti di rocce o slavine.
Riaperta la stagione sciistica sulla Marmolada
La Marmolada giovedì 8 dicembre ha riaperto la stagione sciistica. Il ritorno all’attività sportiva per gli amanti di una delle cime più imponenti delle Alpi orientali avverrà con la Festa dell’Immacolata. Ricordiamo che il ghiacciaio era stato chiuso dalle autorità il 3 luglio scorso, subito dopo il distacco di un pezzo di calotta che aveva provocato una enorme slavina di ghiaccio e roccia.