Via Poma ultime notizie potrebbe avere finalmente un volto l’assassino di Simonetta Cesaroni. Nelle ultime ore è stata diffusa al quotidiano La Repubblica un’intercettazione che getterebbe nuove ombre sul caso. Stando a quanto trapelato, più persone sarebbero venute a conoscenza dell’omicidio prima che ne fosse informata la polizia. In questi anni le indagini sono state riaperte più volte e c’è stata sempre l’impressione di essere ad un passo dal colpevole. Oggi questa nuova scoperta potrebbe permettere di arrivare finalmente dopo 32 anni alla verità.
Via Poma ultime notizie, cosa è emerso dall’intercettazione?
Via Poma ultime notizie un’intercettazione potrebbe dare nuovo impulso alle indagini. Più di una persona sarebbe stata a conoscenza del fatto che Simonetta Cesaroni era stata uccisa con 29 coltellate nell’ufficio degli Ostelli in cui lavorava. La conversazione in oggetto risale al 30 marzo 2008 ma il contenuto è stato diffuso solo oggi. Ad essere intercettati sono la moglie di Mario Macinati giardiniere factotum dell’avvocato Francesco Caracciolo, il presidente dell’Associazione degli ostelli per la gioventù e il figlio Giuseppe. La moglie di Macinati ha rivelato di aver ricevuto più telefonate il giorno del delitto da un uomo che diceva di chiamare dagli ostelli. Durante la prima telefonata, l’uomo chiede alla donna di mettersi in contatto con Caracciolo e successivamente richiama spiegando che una persona era stata trovata deceduta all’interno dello studio. A queste due sarebbe poi seguita una terza telefonata di cui però non sono stati forniti ulteriori dettagli. La Commissione è però sicura del fatto che la persona in questione volesse arrivare ad informare Caracciolo del fatto prima ancora che la notizia venisse resa nota alle forze dell’ordine. Come aveva fatto però a scoprire della morte di Simonetta Cesaroni? Secondo la Commissione l’uomo in questione si sarebbe introdotto nello studio scoprendo così il cadavere della donna. C’è poi un dettaglio che non è sfuggito a chi continua ad indagare sul caso. Il figlio di Macinati, Giuseppe, ha specificato che quelle telefonate sarebbero arrivate nel tardo pomeriggio e non di sera. L’uomo si è detto pronto a collaborare. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio volontario.
La precedente versione
La moglie di Macinati aveva in realtà rivelato più volte di aver ricevuto delle telefonate di sera intorno alle otto e mezza. La donna aveva spiegato di non sapere chi fosse l’uomo che cercava Caracciolo pur supponendo che si trattasse di Pietro Vanacore lo stabile del palazzo di Via Poma in cui fu scoperto il cadavere di Simonetta Cesaroni: “Ho risposto a due telefonate. La prima arrivò a casa nostra a ora di cena, saranno state massimo le otto e mezza, la seconda intorno alle undici e mezza. Era un uomo, ma non posso dire se era Vanacore, cercava l’avvocato Caracciolo, disse solo: ”Cerchiamo l’avvocato, è urgente, siamo degli Ostelli della Gioventù”. La persona che scoprì in origine il cadavere fu proprio Vanacore che si suicidò mesi prima del processo contro Raniero Busco, l’ex di Simonetta.
Al via libera una commissione d’inchiesta
La prima firmataria della relazione Stefania Ascari ha suggerito l’apertura di una Commissione d’inchiesta. La deputata del Movimento Cinque Stelle ha infatti spiegato che nel corso degli ultimi mesi sono emerse altre ombre sul caso di Simonetta Cesaroni. Per questo motivo ha ribadito la necessità di continuare le indagini con l’istituzione di una commissione d’inchiesta.
Il mistero del gruppo sanguigno
Stando alle ultime risultanze delle indagini svolte negli scorsi mesi il killer di Simonetta Cesaroni avrebbe avuto libero accesso al suo studio. Pertanto è una persona che abitava o lavorava nello stabile di Via Poma. A questo si aggiunge un ulteriore elemento di interesse. Il soggetto in questione avrebbe il gruppo sanguigno di tipo A. Secondo la Procura l’uomo avrebbe avuto un rapporto di confidenza con Simonetta Cesaroni.