Per Carlo Nordio le intercettazioni attraverso la “diffusione selezionata e pilotata” sono diventate “strumento micidiale di delegittimazione personale e spesso politica”. Per questo, ha annunciato:
Proporremo una profonda revisione della disciplina delle intercettazioni e vigileremo in modo rigoroso su ogni diffusione che sia arbitraria e impropria.
Nordio: “Uso delle intercettazioni in Italia superiore alla media europea”
In tema di onore e libertà della comunicazione del cittadino l’uso delle intercettazioni in Italia è di gran lunga superiore alla media europea e alla media dei Paesi anglosassoni con costi elevati ed esiti che spesso non concludono nulla.
Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio nel corso delle comunicazioni sulle linee programmatiche del suo dicastero alla commissione Giustizia del Senato.
Non si è mai vista una condanna inflitta sulla sola base delle intercettazioni che sono ormai diventate strumento di prova.
ha continuato.
“Il pm non può appartenere allo stesso ordine del giudice”
In merito alla separazione delle carriere tra magistrati Nordio ha affermato:
Non ha senso che il pm appartenga al medesimo ordine del giudice perché svolge un ruolo diverso.
E dichiara:
L’obbligatorietà dell’azione penale si è tradotta in un intollerabile arbitrio. Il pm può trovare spunti per indagare nei confronti di tutti senza rispondere a nessuno.
Per quanto riguarda la questione carcere, spiega davanti alla commissione Giustizia:
Assistiamo all’uso e, talvolta, all’abuso della custodia cautelare come surrogato temporaneo dell’incapacità dell’ordinamento di mantenere i suoi propositi. La benevolenza finale per la quale alla facilità di ingresso in carcere prima della sentenza fa seguito la liberazione dopo la condanna non è una manifestazione di generosità ma di rassegnazione.
Il ministro ha concluso il suo intervento con una critica alla leggi italiane:
Le nostre leggi sono troppo numerose per essere conosciute e troppo contraddittorie per essere applicate. La loro incertezza è sinonimo di corruzione.