Dopo essere stata arrestata durante una manifestazione a Pakdasht, nella provincia di Teheran, Fahimeh Karimi è stata condannata a morte. La donna, allenatrice di pallavolo e madre di tre figli, ha ricevuto la sentenza dalla magistratura iraniana per aver partecipato alle proteste contro il regime. Rinchiusa nel carcere di Evin, Karimi è stata compagna di cella di Alessia Piperno, 30enne romana rimasta detenuta per 40 giorni in seguito alle proteste per la morte di Mahsa Amini, prima di poter tornare in Italia.
“Un giorno è uscita per andare in infermeria e non è più tornata“, ha raccontato Alessia su Instagram. In quell’occasione, Karimi sarebbe stata trasferita da Evin al carcere di Khorin, a Pakdash, destando preoccupazione per la sua sorte, fino alla notizia della condanna. È accusata di essere una delle leader delle proteste e di aver sferrato calci a un paramilitare.
Tra di noi non ci sono state grandi conversazioni, dal momento che io non parlavo farsi e lei non parlava inglese. Ma eravamo unite dallo stesso dolore e dalle stesse paure. Ho cercato il suo nome ogni giorno da quando sono tornata, per controllare se avessero liberato anche lei. Invece mi sono trovata davanti a un articolo con il suo volto con scritto ‘condannata a morte’. Cosa serve per fermare tutto questo?
Il messaggio di Alessia Piperno per la ex compagna di cella condannata a morte
Sempre tramite i propri social, Alessia Piperno ha voluto affidare il proprio messaggio commosso alla sua ex compagna di cella, con la consapevolezza che la stessa sorte sarebbe potuta toccare a lei.
‘Fatimah, Athena, Mohammed’. Continui a gridare i nomi dei tuoi figli, avranno sentito il tuo eco o l’amore non viaggia attraverso le sbarre? Aprono quella porta perché fai troppo rumore, ma siamo carne senza vita noi, e ci schiacciano come foglie secche, ascolta, loro non hanno cuore. Ti butti a terra con la testa tra le mani, premi con le dita contro le tue tempie, vuoi strappare i tuoi pensieri, farli uscire dalle tue orecchie, sono sabbie mobili, lo so bene.
Domani è un giorno nuovo, magari saremo libere, anche se sì, hai ragione, te l’ho detto anche ieri. Arriva la pasticca che ci canterà la ninna nonna, ti prendo la mano, è quel poco che posso fare, metti la testa sotto la coperta, almeno lì le luci sono spente, guarda il cielo, le vedi anche tu le stelle? Buona notte Fahimeh.