Ultime notizie pensioni ultima ora. Allo studio del governo c’è la possibilità di alzare i trattamenti pensionistici più bassi fino a 570 euro già nell’attuale Legge di Bilancio.

Ultime notizie pensioni ultima ora

La maggioranza è alle prese con gli ultimi emendamenti alla manovra. Si fa strada l’ipotesi di alzare i trattamenti minimi fino a 600 euro per la fascia più anziana e meno abbiente di pensionati. Sarebbe infatti possibile arrivare a questa cifra, anche se non per tutti, visti gli appena 400 milioni di euro messi a disposizione dal Tesoro per cambiare la Legge finanziaria. Così l’idea è quella di concedere un ulteriore aumento almeno ai pensionati over 70 con un Isee di basso livello.

Opzione donna

Resta sempre aperto il cantiere Opzione donna, che però è estremamente costosa (il suo valore per 12 mesi è di 110 milioni di euro).

Ad oggi la bozza della manovra prevede la proroga di Opzione donna, ma limitando l’accesso a tre categorie di lavoratrici (caregiver, invalide civili e chi è stata licenziata) e innalzando l’età, legandola al numero di figli. Inoltre l’età per accedere a Opzione donna è fissata a 60 anni, soglia che può scendere di un anno per ogni figlio fino ad un massimo di due. A causare discussioni e polemiche è stata proprio quest’ultima clausola, che rischierebbe di penalizzare le donne che non ne hanno.

Tra le varie ipotesi allo studio c’è anche quella di un possibile ritorno alla misura attualmente in vigore con una proroga temporanea, cioè limitata solo ad alcuni mesi anziché un anno: questo consentirebbe di superare il problema della clausola che lega l’anticipo pensionistico al numero dei figli. Allo stesso tempo sarebbe possibile procedere, in 6-8 mesi, all’armonizzazione della misura nell’ambito di una riforma del sistema pensionistico.

I costi

Il requisito dell’età da sommare ai 35 anni di contributi è fissato a 60 anni e scende a 59 in presenza di un figlio e a 58 con due o più figli. In questa versione, opzione donna può essere utilizzata da poco meno di tremila persone e costa 20,8 mln invece che dei 110 della misura ‘intera’, quella del governo Draghi con 58 anni (59 per le autonome) e 35 anni di contributi per tutte le lavoratrici.

Per cambiare strada, e tornare alla misura più efficace, vanno trovare le risorse per la copertura finanziaria, ammesso che si arrivi a formare una maggioranza parlamentare che appoggi la proposta di modifica e che il governo dia il suo via libera.