È una corsa a due, ormai non ci sono più dubbi. La giornata di ieri è stata quella dello scioglimento delle riserve per Elly Schlein che, dal Monk di Roma, ha annunciato la sua candidatura per la segreteria del Partito Democratico. La deputata è pronta a sfidare l’unico candidato già in campo: Stefano Bonaccini. Insieme hanno guidato la giunta della Regione Emilia-Romagna per anni poi Schlein, eletta alla Camera, ha rassegnato le dimissioni. Ora sono nemici – politici, s’intende – e si contendono il futuro del nuovo Partito Democratico. All’indomani del 26 settembre i dem hanno annunciato di esser pronti ad una vera e propria rifondanzione che passa anche, tra le altre cose, per un ricambio in testa alla segreteria.

Schlein-Bonaccini: i movimenti

Ma torniamo un attimo al Monk di Roma. Ieri evento in pompa magna: uomini, donne, giovani e meno giovani tutti per Elly Schlein. Agli occhi di molte e molti il nome più capace a tracciare una linea di discontinuità con l’andazzo dem. Lei lo ha detto ad Otto e Mezzo e lo ha ripetuto ieri mattina: il suo non è un nome divisivo. Ne è sicura, Schlein. Eppure, al momento, le uniche acque che sembra aver mosso sono quelle riconducibili alla sinistra del Partito Democratico. Non a caso ieri, tra le circa seicento persone presenti, c’era anche Beppe Provenzano a gironzolare. I due si sono anche abbracciati al termine del comizio di Schlein. Un sermone conclusosi con due promesse che sbaragliano il campo da ogni dubbio: si candida alla segreteria ed è pronta a tirare fuori, dai cassetti della memoria, la tessera del Pd.

Dall’altra parte Bonaccini, già entrato in mood di competizione, e già ben inserito nelle dinamiche partitiche, si sta muovendo. E con successo. Secondo fonti dem, infatti, il governatore avrebbe trovato una sorta d’intesa con il Sindaco di Firenze Dario Nardella. Costui, che sembrava intenzionato a voler scendere in campo, potrebbe invece ripiegare proprio su Bonaccini. Portando, quindi, acqua al suo mulino. Verso di lui starebbero ripiegando altri amministratori locali come il torinese Lo Russo ed il Barese – presidente dell’ANCI – De Caro. Secondo l’AGI anche Vincenzo De Luca, inizialmente freddo sull’ipotesi Bonaccini, starebbe lentanmente convergendo. Oltre a loro, anche le componenti più moderate del Pd come quelle di Orfini e Guerini.

Occhio all’outsider

A sopresa potrebbe spuntare fuori una terza via, quella che porta al Sindaco di Pesaro Matteo Ricci. Profilo che piace molto alla corrente orlandiana del Pd. Ai microfoni dell’AGI, oltre a confermare che è pronto a girare l’Italia in tour, ha spiegato:

Si sta mettendo in moto una bella energia, nonostante il percorso sia bizzarro. Noi abbiamo preso sul serio la costituente e da due mesi siamo in campo girando l’Italia a casa degli elettori delusi, oggi siamo in Umbria a Gualdo Tadino. E abbiamo messo davanti le idee, le prime 10 le abbiamo già presentate dicendo che vogliamo un pd del riscatto sociale e per un nuovo modello di sviluppo: una forza del benessere equo e sostenibile. Il 16 dicembre tireremo le somme di questo tour meraviglioso nella provincia italiana. Quello sarà il momento. Prima le idee poi le candidature.

L’impressione, ad oggi, è che Bonaccini stia guadagnando terreno all’interno del partito e Schlein stia conquistando cuori al di fuori della struttura dem. Non a caso, un esponente di lungo corso ha confessato all’AGI: “Bonaccini, sul quale stanno confluendo le varie aree politiche del partito, vincerà il congresso fra gli iscritti. Ma nel secondo tempo, quando si voterà ai gazebo con tutti, sarà Schlein a imporsi”. Un doppio livello che offre una traduzione inequivocabile: ad oggi, tutto è possibile.