I prelievi bancomat non subiranno alcuna pressione in rialzo. La tanto attesa Riforma dei prelievi bancomat, ha subito un brusco arresto. L’Antitrust non ha permesso alla società Bancomat S.p.A di realizzare un progetto sull’adeguamento dei costi applicati ai prelievi presso gli sportelli ATM.

Il progetto è saltato in toto bloccato dall’Antitrust, così per adesso non saranno applicati costi aggiuntivi ai clienti che eseguono le operazioni di prelievo bancomat utilizzando i servizi ATM.

Purtroppo, la questione sulla tassa da applicare per l’utilizzo degli sportelli ATM è sono stata rinviata a una data più favorevole. Il discorso dovrebbe riaprirsi tra poco più di un anno, momento in cui saranno tirate nuovamente le somme per consentire all’Autorità garante di valutare l’andamento del mercato tenendo conto dell’impatto della nuova riforma dei prelievi bancomat.

Prelievi bancomat 2022: bloccati dall’Antitrast

Per l’Antitrust il nuovo progetto sviluppato dalla società Bancomat S.p.A., non rappresenta un vantaggio per i clienti, una forma di restrizione così pensata si presenta come un danno per i consumatori con un aspetto poco o per nulla condizionato per la concorrenza.

Oltretutto, gli elementi ottenuti in sede istruttoria determinati nel periodo tra il 2015 e 2011, non hanno rilevato nessun nesso vantaggioso tra il nuovo progetto sui prelievi bancomat e il taglio degli sportelli ATM facendo registrare un -13,9 per cento. Mentre, per la sforbiciata degli sportelli ATM nel medesimo periodo è stato registrato -28,4 per cento.

Come si legge da Money.it, il progetto prevedeva la cancellazione delle spese di commissione interbancarie, con l’obbiettivo d’invogliare i clienti ad agganciarsi a una linea di maggiori investimenti, generando un circuito apparentemente a totale beneficio dei clienti.

Su questo contesto l’Antitrust è stata chiamata a esprimere un parere sulla nuova riforma sui prelievi bancomat e l’impatto delle nuove regole alla concorrenza. La valutazione è stata operata tenendo conto dell’alto profilo di competitività della concorrenza e sull’ipotetico danno inteso come maggior esborso di spese per i clienti.

Prelievi bancomat: nuove regole

Da subito le banche popolari medio – piccole non si sono mostrate favorevoli alla realizzazione di questo progetto, ponendo in rilievo i dubbi, danni e conseguenze della nuova riforma dei prelievi bancomat.

Oltretutto, i prelievi presso gli ATM sono gestiti totalmente a titolo gratuito per i clienti, la spesa ricade sulle banche. Il nuovo progetto dell’azienda Bancomat S.p.A. rischiava d’impattare negativamente sulla gestione delle banche medio piccole. Esiste anche una questione di carattere concorrenziale, infatti, la proposta così come formulata avrebbe spinto i clienti ad agganciarsi a maggiori gruppi bancari, dunque a emigrare verso altri istituti di credito.

Le grandi banche disponendo di maggiori risorse economiche finanziarie avrebbero potuto tranquillamente lasciare le operazioni di prelievo al bancomat gratuiti, dunque senza costo aggiunto per il servizio ATM.

Stop prelievi bancomat: bloccato l’aumento

Bancomat S.p.A. è l’azienda che si occupa della gestione e del coordinamento di 116 circuiti bancari di pagamento. La società amministra principali circuiti di pagamento detenuti presso i maggiori gruppi bancari, come ad esempio Intesa Sanpaolo e Unicredit.

Nel 2021 è stato registrato in rialzo dei movimenti di prelievo del 44 per cento. L’incremento di tali operazioni ha influenzato un trend positivo del fatturato nella misura del 29 per cento, per circa 25,8 milioni di euro.

La nuova riforma del prelievo bancomat analizzata accuratamente dall’Antitrust, consisteva nell’ingresso di un limite di spesa agganciato all’operazione di prelievo.

Un progetto bloccato perché ritenuto anticoncorrenziale, avrebbe limitato ogni possibile incremento agganciato alle spese del prelievo.

Il vero problema, è stato più il timore di vedere tutte le banche allineate sullo stesso tetto di commissione del valore di 1,50 euro, così come è avvenuto per l’accordo dello 0,5 per cento applicato trimestralmente sui fidi.

L’adattamento per tutte le banche a un tetto alla commissione di 1,50 euro, avrebbe prodotto un aumento legato all’operazione di prelievo (ad oggi gratuita), dunque un ulteriore costo per il cliente.