Mentre prosegue l’audizione al Tribunale di Torino, è già ufficiale la richiesta del procuratore generale Francesco Saluzzo in merito alla condanna all’ergastolo per Alfredo Cospito, il 55enne leader degli anarchici italiani.

Il reato contestato riguarda l’attentato compiuto nel 2006 alla scuola di Carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo, dove Cospito fece esplodere due bombe carta. E’ scampata invece alla pena capitale la compagna Anna Beniamino, con l’accusa che ha chiesto 27 anni di carcere.

L’uomo rimane dunque inserito tra i profili soggetti al 41bis, ossia il carcere duro, e ha dichiarato che proseguirà lo sciopero della fame. In una Torino blindata, non sono purtroppo mancati scontri che hanno coinvolti anche alcuni esercenti.

Alfredo Cospito, 250 anarchici assiepati fuori dal Tribunale

Nessuna sorpresa circa la condanna all’ergastolo richiesta nei confronti di Alfredo Cospito, il leader degli anarchici. Lui stesso, in videocollegamento dal carcere di Sassari dove si trova detenuto, contesta con una dichiarazione spontanea questa richiesta, definendo l’accaduto “una dimostrazione compiuta in piena notte, in luoghi deserti, senza alcuna possibilità di ferire o uccidere qualcuno. Volete solo tapparmi per sempre la bocca“. E sempre da dietro le sbarre promette battaglia giudiziaria “per uscire da questo limbo senza fine“.

Per le strade della città, in pieno centro, 250 facinorosi sono stati scortati fino al Palazzo di Giustizia. Simboli anarchici, striscioni, fumogeni e scritte sui muri di alcuni negozi (banche perlopiù) sono gli atti dimostrativi a cui si è assistito, salvo un episodio di violenza che si è consumato ai danni di un titolare di bar: il gestore, probabilmente svegliato da qualche gesto poco civile (ma non ancora precisato), ha cercato di tamponare la situazione ma, in tutta risposta, è stato brutalmente malmenato. Non si conoscono le sue condizioni di salute, sebbene fortunatamente si sia trattato di un episodio isolato: da capire cosa accadrà dopo la sentenza dei giudici.