Giornata di incontri a Bruxelles per il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, il quale ha portato all’attenzione dei colleghi europei la centralità di alcune opere tra cui il ponte sullo Stretto di Messina.
Il segretario leghista lo ha definito “collegamento stabile tra la Sicilia e l’Europa“, riconoscendo “l’estremo interesse dell’opera per la Commissione Ue in quanto completamento di un corridoio europeo fondamentale come quello che c’è tra il Mediterraneo la Scandinavia“.
Salvini difende il ponte sullo Stretto, Ue favorevole a dare fondi
Salvini ha dunque esposto in primis il suo pensiero, cercando di portare all’attenzione della Commissione Ue anche il sostegno di altri colleghi europei.
Sui tempi di realizzazione del ponte sullo Stretto, Salvini cerchia sul calendario l’inizio del 2025, “entro due anni mi auguro che i lavori siano partiti“. Poi ha ricordato come il cantiere teorico sull’infrastruttura sia aperto da oltre cinquant’anni, e che si arrivato il momento di “investire sulla sua realizzazione con tempi e finanziamenti certi“. La base sarà un progetto di 10 anni fa (con annessa società che fu liquidata allo Stato), e l’obiettivo dichiarato è di ritornare a Bruxelles tra qualche mese con stime più precise.
A chi lo stuzzica sull’attaccamento verso tale dossier, il ministro risponde che “il mio lavoro è di fare ciò che serve all’Italia e l’Italia ha fame di viaggiare in sicurezza“. Ha quantificato in 62 miliardi la quota di fondi da investire in opere pubbliche legate al settore dei trasporti, “e da qui passano crescita economica, innovazione e sostenibilità“. Salvini ha confermato poi l’adesione del nostro Paese al nuovo regolamento Ten-T, la rete transeuropea dei trasporti.
Dopo l’incontro di ieri con il commissario Ue ai trasporti, la rumena Adina Valean, il vicepremier si è intrattenuto in un bilaterale con il suo omologo francese, Clement Beaune. Sul piatto la questione della Tav, l’alta velocità tra Italia e Francia, in particolare la richiesta di fondi all’Europa per completare le ultime tratte. Il colloquio ha poi deviato su temi più generali, come l’energia, mentre non si è fatto accenno alla questione scottante dell’immigrazione. A margine della riunione anche un collegamento sul Brennero e sul conflitto con l’Austria che ha bloccato la circolazione dei mezzi più inquinanti.