Il Codice di giustizia sportiva della FIGC è stato presentato oggi al Coni. Il volume, curato dall’Avvocato Giancarlo Viglione e edito da Giuffrè Francis Lefebvre, è il primo, e ad oggi, unico codice che racchiude tutto il corpo normativo in materia di giustizia sportiva. Questo va ad integrare sia la normativa della FIGC che quella del Coni.

Codice di giustizia sportiva, le norme

Il codice rappresenta uno strumento innovativo, che offrirà una raccolta completa e sistematica delle fonti in materia. 

“Questo codice nasce nel 2018, dopo il caos in Serie B, che aveva portato all’incertezza su quante squadre sarebbero state iscritte Ho voluto dare un contorno giuridico a ciò che il presidente federale voleva all’epoca. Sono stati inseriti nel Codice di Giustizia Sportiva gli stessi istituti cautelari del codice amministrativo. Prima non c’erano nemmeno i termini per un procedimento, ora invece è definito in maniera perentoria che la procura deve concluderlo entro 60 giorni dalla notifica di inizio”. Il lavoro più importante ha riguardato la raccolta delle fonti per evitare di doversi “presentare dal giudice con fotocopie prese qua e là”. Proprio il tema della velocità della giustizia sportiva è stato al centro dei discorsi. Come ha evidenziato la dottoressa Palmieri “Ormai molti meccanismi processuali sono uguali a quello amministrativo. La giustizia sportiva è ormai ampia dal punto di vista delle interazioni con il sistema normativo generale, dando e ricevendo molto. Questo codice è organizzato in maniera da poterlo consultarlo facilmente e noi, come Collegio di Garanzia del CONI ne faremo tesoro”.

Sono state queste le parole dall’Avvocato Giancarlo Viglione, ideatore e curatore del testo. Oltre a lui, però, erano presenti le più alte cariche istituzionali politiche e sportive, a partire dal Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, insieme al presidente del CONI, Giovanni Malagò, e al presidente della FIGC, Gabriele Gravina. Inoltre, hanno presenziato anche Francesco Paolo Sisto, Viceministro della Giustizia, Alfonso Celotto, Capo di Gabinetto al Ministero delle Riforme e Gabriella Palmieri Sandulli, Presidente Collegio di Garanzia dello Sport del CONI.

Il presidente della FIGC, Gravina, ha voluto sottolineare che “La giustizia sportiva è uno dei capisaldi dell’autonomia dell’ordinamento sportivo, pilastro fondamentale nel nostro mondo, che rappresenta l’equilibrio da garantire. Rappresenta una verifica sull’effettivo rispertto delle regole, valore fondante del mondo dello sport. Richiede per ciò autorevolezza, competenza e anche velocità”. Il punto fondamentale però è “come la giustizia viene applicata”. Innegabili le criticità emerse soprattuto negli ultimi anni. Il capo della Federcalcio ha  citato come esempio quello del Chievo Verona: “In 2 anni 27 giudizi sul caso. Non è possibile ingolfare il sistema in questo modo, perché rende tutto poco credibile”.

Il numero 1 dello sport italiano, Malagò, nel suo intervento ha ribadito l’evidenza che in questo momento, il calcio in particolare, “è al centro dell’attenzione. Per merito o demerito di qualcuno, non sta a me dirlo”. Malagò ha quindi ribadito l’importanza di una giustizia sportiva efficiente: “Noi come comitato olimpico siamo un cantiere aperto h24. La carattersitica della giustizia sportiva deve essere la velocità, altrimenti anche in presenza di sentenze perfette, risulterà sempre perdente. Di questo lavoro mi interessa molto la parte sul codice di comportamento sportivo, da cui discendono anche gli aspetti realitivi al codice etico, particolarmente importante nel mondo sportivo, tanto quanto dovrebbe esserlo al livello pubblico-isitituzionale”.

Riguardo il caso Juventus, nell’ultimo intervento prima della chiusura della mattinata, ha parlato il ministro Abodi, che ha esordito dichiarando: “Vero che il tempo è prezioso nella giustizia sportiva, ma anche il modo. Nella fretta non dobbiamo perderci qualcosa per strada”. Successivamente, sulla questione dei bianconeri, ha detto: “Probabilmente non rimarrà il solo. La gente ci chiede di fare pulizia. Abbiamo bisogno di sapere presto cosa sia successo, a partire dal rispetto del principio cardine dell’equa competizione. Del tutto evidente che negli ultimi anni questo non sia stato rispettato“.