Inchiesta Juventus, altri club oltre i bianconeri? – Rischia di allargarsi a macchia d’olio a tutto il nostro calcio l’inchiesta che al momento vede coinvolta solo la società bianconera, nel mirino della Procura di Torino per plusvalenze fittizie e l’ormai famosa manovra stipendi che avrebbe alterato i bilanci degli ultimi tre anni. “La Juventus probabilmente non rimarrà sola. Bisogna fare pulizia evitando il giustizialismo. Abbiamo bisogno di sapere presto cosa sia successo e assumere decisioni per dare credibilità al sistema nel segno dell’equa competizione e questo negli ultimi anni non è capitato”, sono queste le importanti parole pronunciate dal ministro dello Sport Andrea Abodi intervenuto durante la presentazione del volume “Codice di Giustizia Sportiva Figc” dell’avvocato della Federcalcio Giancarlo Viglione al Coni.

Inchiesta Juventus, Malagò: “Serve urgentemente chiarezza”

A margine dello stesso evento e sempre sull’inchiesta Juventus ha parlato anche il presidente del Coni Giovanni Malagò, che ha lanciato un messaggio ben preciso. “La mia linea è chiara. Serve cautela nei giudizi. Poi è indispensabile fare chiarezza e farla bene, urgentemente”. Malagò ha poi proseguito: “La caratteristica principale della giustizia sportiva deve essere la velocità, sennò è sempre perdente anche quando emette sentenze perfette. I vari mondi della giustizia devono dialogare, perché quando ci sono sentenze diverse non aiuta. Rispettando le autonomie si deve comunque cercare una condivisione”. Velocità di giudizio e chiarezza: è questo dunque il doppio messaggio che arriva da una delle voci più autorevoli dello sport italiano.

Presidente Lega Serie A: “Juventus? Aspettiamo, non temo nuova Calciopoli”

Come ho già detto, come Lega non commentiamo la Juventus, aspettiamo le indagini“. Lo ha detto Lorenzo Casini, presidente della Lega calcio di Serie A, durante la presentazione del codice di ‘Giustizia sportiva e ordinamento statale’ dell’avvocato Viglione al Coni. Il numero uno della Lega Serie A allontana però le ombre di una nuova Calciopoli per l’intero sistema calcistico italiano: “Questo timore non c’è, ma dobbiamo vedere cosa succede. In realtà bisognerebbe capire, una volta chiuse le indagini, cos’è successo. Ora è difficile commentare”. Sulla lentezza della giustizia sportiva in Italia si è espresso Gabriele Gravina, presidente della Federcalcio: “Alcune criticità riguardano i 5 gradi di giudizio, sinceramente mi sembrano troppi. Soprattutto se andiamo a calare questa riflessione nelle varie situazioni. Penso al caso Chievo: in due anni addirittura 27 giudizi. È una follia ingolfare e intasare gli organi ordinari per queste situazioni. E ci sono procedimenti del 2015 o del 2016 di cui non abbiamo ancora certezza. Sotto il profilo della tempistica rischiamo di non essere credibili“, le sue parole.