Non devi pagare il bollo auto, ma solo se hai ricevuto una cartella esattoriale notificata entro giungo 2022. La tassa automobilistica viene pagata per il possesso di un veicolo, dunque se è saltato qualche pagamento grazie alle nuove disposizioni puoi stare tranquillo.
Fino ad ora, nell’opinione degli automobilisti il bollo auto non ha mai riscosso un consenso favorevole, anzi pagare la tassa di circolazione per i veicoli a motore registrati al Pubblico Registro Automobilistico (PRA) è sempre stato uno degli argomenti più discussi dell’ultimo ventennio.
Bollo auto non si paga, se rientri in questa circostanza
È snervante sapere di dover pagare la tassa di circolazione anche se il veicolo non è circolante o si usa poco.
D’altra parte, comprare un veicolo e non pagare il bollo auto generare non pochi grattacapi, oggi risolvibili tutti, grazie alle nuove misure previste per il 2023.
Ricordiamo che il bollo auto è una tassa regionale, per questo spesso cambiano agevolazioni ed esoneri.
In via teorica, con l’omesso pagamento la Regione da mandato all’Agenzia delle Entrate – Riscossione di procedere con il recupero del credito spettante.
Ad oggi, questa è non è una cattiva notizia, anzi l’Ente impositore si prepara a cancellare tutte le cartelle esattoriali un importo massimo di 1.000 euro, relative a un determinato periodo.
Dieci anni di bollo auto non pagato: addio arretrati per sempre
Il vero problema, è che i cittadini non vengono ascoltati, in modo particolare sulla cancellazione della tassa automobilistica. Da anni sono state promosse delle vere battaglie contro il pagamento del bollo auto, ma con scarso risultato. In tanti omettono il pagamento per ribellione e altri per necessità, fatto sta che arriva una lieta notizia per tutti.
Sicuramente, omettere il pagamento di una tassa non è un comportamento da perseguire moralmente, anzi potrebbe far scattare diversi provvedimenti amministrativi.
Oltretutto, non si può nascondere una questione particolarmente importante, l’omesso pagamento della cartella esattoriale fa da apripista per le azioni cautelari ed esecutive, dunque non si rischia solo il fermo amministrativo, ma anche il pignoramento.
Tutti rischi scongiurati dal governo Meloni, grazie alla nuova sanatoria delle cartelle esattoriali prevista nella bozza della legge di Bilancio 2023.
Agenzia delle Entrate – Riscossione: quali anni del bollo auto non vanno pagati?
I contribuenti vengono liberati dalle conseguenze del mancato pagamento del bollo auto, ma solo se la tassa di possesso rientra in un determinato periodo. Infatti, nel disegno di legge di Bilancio 2023, le disposizioni in materia di cartelle esattoriali prevedono due provvedimenti importantissimi.
Si parla infatti, della presenza di uno stralcio delle cartelle esattoriali fino a mille euro. Un provvedimento che riguarda tutti i debiti iscritti a ruolo fino al 2015. Una bella sforbiciata che continua con una definizione agevolata per i debiti esattoriali residui.
Cancellazione bolli auto non pagati prima del 2015, quali possibilità per dopo?
Se la cartella esattoriale per oggetto il bollo auto risulta essere di competenza di anni dopo il 2015, non sarà cancellato, dunque dovrà essere pagato. La buona notizia è che sarà dirotto, grazie alla Rottamazione quater.
In buona sostanza, il contribuente può chiudere in via agevolata le pendenze con l’Agenzia dell’Entrate – Riscossione sanando la propria posizione senza l’aggiunta di sanzioni, interessi e aggio.
In altre parole, il contribuente ottiene la cancellazione d’ufficio per i ruoli prima del 2015, poi può scegliere la definizione agevolata liberandosi di una bella fetta di problemi.
La nuova Rottamazione quater può essere regolarizzata in un’unica tranche o in forma rateizzata. In questo caso, ottiene un pagamento agevolato su tutte le cartelle esattoriali (bollo auto, IMU, TARI, multe e così via), iscritte a ruolo dopo il 2015 e fino a giugno 2022.
La Sanatoria delle cartelle esattoriali libera il fermo amministrativo
Nell’ipotesi in cui il veicolo è oggetto di fermo amministrativo aderendo alla Rottamazione quater, la Riscossione dovrà sbloccare il provvedimento, e procedere all’annullamento dell’applicazione del procedimento amministrativo.
In via teorica, se è stato definito un fermo amministrativo sarà necessario regolarizzare tutto il debito pregresso.