Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuta questa mattina in videocollegamento per diffondere il proprio intervento durante il Festival delle Regioni e delle province autonome.
L’evento, alla sua edizione inaugurale, si svolge il 5-6 dicembre tra Milano e Monza ed è orientato a valorizzare la ricchezza e la specificità dei territori italiani. Previsti gli interventi dei big come Sala, Fontana, Salvini, Musumeci e del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Festival delle Regioni, Meloni sul tema delle autonomie differenziate
Giorgia Meloni apre il suo videomessaggio al Festival delle Regioni con un chiaro inciso rivolto ai propri interlocutori: il suo Governo “crede fortemente nella collaborazione tra Stato, Regioni, Province autonome, enti locali” e si impegna a “investire fortemente nella sinergia tra tutti i livelli“. Solo uniti si possono dunque affrontare le sfide difficili e impegnative che attendono il nostro Paese.
Essendo coinvolte nel dibattito anche le province autonome, il tema dell’autonomia differenziata non può che essere discusso seduta stante. Nei giorni scorsi il ministro per gli Affari Regionali Roberto Calderoli aveva illustrato la timeline ipotizzata dall’Esecutivo, e la stessa premier sottolinea la volontà di procedere in tempi rapidi. L’obiettivo è “istituire un quadro più ampio di riforme per rafforzare e ammodernare l’assetto delle Regioni, migliorare l’efficienza e qualità dei servizi e colmare i divari senza creare nuova disparità“. Le modalità di comunicazione e collaborazione prevedranno sempre un confronto senza pregiudizi, “a partire dal coordinamento tra politiche statali e regionali, sfruttando tutte le opportunità offerte dalle risorse del Pnrr“.
Segue una piccola stoccata all’Ue sulla difficoltà che il nostro Paese sta subendo a livello di caro energia. Meloni ricorda come “in passato si è preferito aumentare il livello di dipendenza da altre nazioni invece di lavorare per implementare misure che rafforzassero la produzione, l’indipendenza e la sicurezza energetica nazionale“. Scelte che oggi paghiamo a caro prezzo. E a Von der Leyen lancia un altro appello piuttosto lineare, ossia quello della rinegoziazione dei fondi NextGenEu: finanziamenti che “non potevano considerare l’impatto della guerra in Ucraina sulle nostre economie“.
Le dichiarazioni del mondo politico
Il governatore regionale del Veneto Luca Zaia è stato interrogato a proposito della possibile divisione interna alla Lega data dal ritorno di Umberto Bossi. L’invito è a innescare un clima di unità e non di fratture, pur se “è inevitabile che ci siano estrazioni sociali, culturali e anche ideologiche diverse“. Poi, conclude riprendendo una frase del Senatur: “Da soli si fa prima, ma insieme si fa più strada“.
Il presidente delle Regioni Massimiliano Fedriga è convinto che “la nuova dialettica rafforzerà la Lega e i processi democratici interni“. Il confronto rappresenta il “bello della democrazia, tant’è vero che ci si lamenta quando simili processi vengono meno“.
Il governatore ligure Giovanni Toti si è espresso in merito al Pnrr, suggerendo l’esigenza di “cambiare regole e mentalità“. L’auspicio è di “costruire una collaborazione più efficace tra governo e autonomie dei territori per sviluppare buone idee che spero saranno ascoltate”. Le valutazioni però sono rimandate, sebbene esista la difficoltà oggettiva di concentrare un massiccio investimento di denaro in un arco temporale piuttosto ristretto.
Ad aprire i lavori è stato il padrone di casa, Attilio Fontana, secondo cui “le Regioni stanno dando grande prova di coesione e compattezza in tutte le scelte che stanno affrontando. Pertanto va loro riconosciuto il ruolo legislativo, programmatico, accanto a un ruolo dei Comuni e delle Province, che purtroppo sono state depotenziate“.