Mattia Binotto si è dimesso dal ruolo di team principal della Ferrari, come già ufficializzato dalla scuderia di Maranello. L’addio diventerà effettivo da gennaio, e ha ovviamente scosso gli equilibri del Circus in queste settimane. La Ferrari si trova senza una guida a quattro mesi dall’inizio della prossima stagione, dopo essere arrivata seconda sia nel campionato piloti sia in quello Costruttori. Dopo l’arrivo di Jean Todt a fine 2007, ci sono stati quattro avvicendamenti nel ruolo di team principal.

Il “No” di Christian Horner

Anche per questo motivo, non è automatico che, nonostante il blasone della scuderia, altri manager siano propensi ad accettare l’incarico, poiché intimoriti dalla facilità con cui la Ferrari rimpiazza i suoi dirigenti. Alcune indiscrezioni hanno spiegato come sia stato contattato addirittura Christian Horner, storico team principal della Red Bull dal 2005. L’inglese però avrebbe rifiutato l’offerta, e successivamente ha parlato così ai microfoni di Sky Sports F1:

Non sono stupito dalla vicenda Binotto. È ovviamente una scelta della Ferrari, credo che il prossimo sarà il sesto team principal di fronte al quale mi siederò da quando sono alla Red Bull. È stato ovviamente difficile per Binotto. Avevano una grande macchina quest’anno, erano sicuramente molto competitivi. Se vado in Ferrari? Il mio impegno con il team Red Bull è molto forte. Sono stato lì fin dall’inizio e ho ovviamente un legame molto stretto.

Chi si poteva attendere l’arrivo di Christian Horner alla guida del team Ferrari, dovrà farsene una ragione: questo non sarà possibile. Quando mancano 4 mesi all’inizio della prossima stagione, la Ferrari si interroga su chi possa essere la figura chiave giusta per guidare tutto il team per il 2023, dopo un’annata sicuramente positiva dal punto di vista delle prestazioni, anche se i risultati alla fine sono stati sotto le aspettative, con la Red Bull che ha dominato in lungo e in largo per quasi tutto il campionato.