Cosa rischia la Juve? Non tende a placarsi il vortice di polemiche e accuse abbattutosi sulla società bianconera dopo l’avvio delle indagini relative all’inchiesta Prisma. La Procura di Torino è al lavoro per far luce sulle poco chiare situazioni relative a bilanci, plusvalenze e dilazionamento degli stipendi. Sul tema Juventus si è espresso anche Mattia Grassani. Tra i massimi esponenti sul tema di diritto sportivo, l’avvocato si è così espresso questa mattina ai microfoni di Radio Anch’Io Lo Sport su Radio Rai: “Credo che sia l’indagine più grave che la Juventus ha subito nella sua storia, anche più grave di quella di Calciopoli. L’indagine abbraccia una serie di irregolarità che non ha precedenti”. Nel suo discorso, Grassani rievoca spettri che sembravano oramai superati per il mondo Juventus. Secondo il legale di fiducia di Napoli e Bologna è concreta la possibilità che le pene per questa nuovo filone d’inchiesta siano peggiori rispetto a quelle comminate alla società bianconera durante il processo Calciopoli: “Le dimissioni in blocco ricordano la scelta della Juventus nel 2006 e sono un segnale positivo in un quadro preoccupante – ha aggiunto Grassani –. Ma non bastano a ridurre la portata dei fatti, se accertati, però la dicono lunga sulla volontà della società di isolare il problema. A livello penale credo che si sia già pronunciato un gip sulla non attualità della richiesta cautelare per Andrea Agnelli, perché sono reati societari che con le dimissioni non sono più reiterabili”.
Cosa rischia la Juve? Lo scenario esposto da Grassani
Cosa rischia la Juventus, le possibili sanzioni. L’avvocato Grassani approfondisce il tema legato all’inchiesta della Procura di Torino e anticipa la possibile richiesta di pene pesanti: “La Juventus rischia molto di più che un’ammenda o una penalizzazione, se le accuse saranno accertate: quando ci sono alterazioni di documenti, ci possono essere conseguenze più pesanti. In caso di ottenimento dell’iscrizione a un campionato con alterazione di documenti ci può essere l’esclusione dal campionato, la retrocessione all’ultimo posto, la revoca dello scudetto”. Lo scenario prospettato dall’esperto di diritto sportivo avrà un iter decisamente rapido: “Credo che siccome la giustizia sportiva ha necessità che i tempi siano veloci, il procedimento si concluderà sicuramente entro il termine della stagione, e saranno subito applicate le sanzioni”. Resta un punto interrogativo, dunque, il futuro della Juventus. Il merito sportivo rischia di essere seriamente compromesso dalle svolte previste dal possibile processo.
Gli indagati del CdA nell’inchiesta Prisma
Vanno verso il processo 13 dei 16 indagati, tra cui l’ex presidente Andrea Agnelli, coinvolti nell’inchiesta sui falsi in bilancio che la procura di Torino ipotizza che siano stati commessi per ridurre il grande passivo della Juventus. I pm Marco Gianoglio, Mario Bendoni e Ciro Santoriello hanno inviato al gip la richiesta di rinvio a giudizio. “Opacità nei rapporti debito/credito e il rischio di porre in pericolo la lealtà della competizione sportiva”: sarebbe questo il quadro dei rapporti ipotizzati fra la Juventus e altri club, secondo l’analisi della Procura di Torino. Tante le operazioni sospette, a partire da quelle già finite al centro del caso plusvalenze, archiviato a livello sportivo, ma tuttora al centro dell’inchiesta Prisma.