Il Csirt (team di risposta in caso di incidenti dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale) ha rilevato un attacco hacker da parte di gruppi- secondo fonti aperte, di origini russe – ai danni di soggetti istituzionali nazionali. Non risulta comunque abbiano intaccato l’integrità e la confidenzialità delle informazioni e dei sistemi interessati. L’Agenzia raccomanda dunque di “mantenere alto il livello di attenzione sulla protezione delle proprie infrastrutture informatiche, di verificare e aumentare le misure di protezione relative agli attacchi DDoS”.
Attacco hacker russo, a colpire è la “No name 057”
Stando alle dichiarazioni del Csirt, ad essere finito sotto attacco hacker sarebbe il sito del ministero delle Politiche agricole.
Abbiamo adottato prontamente tecniche di segregazione geografica dinamica del traffico per scoraggiare gli attaccanti.
Fa sapere l’organismo.
Tra i gruppi di hacker in azione ci sarebbe la crew russa ‘No name 057 (16)’, creata nel marzo scorso e protagonista di una serie di attacchi contro enti governativi e infrastruture critiche di Ucraina e Paesi che supportano il Paese attaccato da Mosca, in particolare Polonia, Lituana, Lettonia, Estonia, Slovacchia, Norvegia e Finlandia.
L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale continua nella sua attività di monitoraggio e di mitigazione di incidenti informatici, pubblicando, come di consueto, sul proprio sito istituzionale (csirt.gov.it) le comunicazioni di allerta e i bollettini tecnici.
È opportuno, che le organizzazioni segnalino tempestivamente ad Acn ogni attività sospetta e ogni attacco identificati, fornendo ogni elemento utile.
Sottolinea l’agenzia.
L’ultimo attacco al ministero della Difesa
Qualche mese fa l’ex Sottosegretario alla Difesa, Giorgio Mulè, aveva svelato che il Ministero della Difesa è oggetto di 150mila attacchi al giorno, un numero elevatissimo ma non preoccupante dal momento che – come spiegato – solo 20-40 di questi necessitano di un intervento ad hoc da parte dei tecnici dell’Agenzia e del Csirt.
L’azione dimostrativa più eclatante è quella avvenuta lo scorso 20 Maggio, con Killnet che ha messo ko i siti web di diversi ministeri, tra cui quello degli Esteri, della Cultura ed il Consiglio Superiore della magistratura.