Giornata Mondiale del suolo 2022: si celebra ogni anno il 5 dicembre questa giornata importantissima che mira a smuovere la coscienza e la conoscenza umana su quanto sia importante preservare il nostro Pianeta dall’inquinamento ambientale e il cambiamento climatico che sta cambiando la nostra Terra.
Giornata Mondiale del suolo: i dati
Giornata Mondiale del suolo 2022: si celebra il 5 dicembre e in questa occasione il Wwf Italia che ha voluto fortemente ricordare questa giornata, lancia un monito gravissimo, infatti si stima che ad oggi 21.500 chilometri quadrati di suolo italiano sono cementificati, e solo gli edifici occupano 5.400 chilometri quadrati, una superficie pari alla Regione Liguria. Dal 2012 il suolo perso in Italia in questi anni ad oggi avrebbe garantito l’infiltrazione di oltre 360 milioni di metri cubi di acqua piovana che, restando sulle superfici impermeabilizzate da asfalto e cemento, non sono più disponibili per la ricarica delle falde, aggravando anche la pericolosità idraulica dei nostri territori che dal 2000 al 2019 ha causato 438 morti in Italia. Tutto ciò ha portato a discutere senza però riscuotere successo, l’importanza di avere una legge che determini la regolazione della costruzione su suolo non edificabile, che consentirebbe anche di contrastare fenomeni tragici come quello avvenuto recentemente a Casamicciola, col suolo franato a causa delle forti piogge che ha portato purtroppo anche la morte di tante persone e bambini innocenti: recentemente infatti il Wwf Italia ha avanzato la richiesta a parlamento e governo di approvare una legge che impedisca le nuove costruzioni in aree rimaste libere, stimolando il recupero di quelle già occupate e degradate per impedire appunto di mietere anche nuove vittime dell’abusivismo.
I dati dello scorso anno
La situazione tragica del suolo italiano è in grave ascesa dal 2012 a questa parte e, anche i dati dello scorso anno quindi relativi al 2021 non vanno certo meglio: la media del suolo perso lo scorso anno infatti è di circa 19 ettari al giorno che, secondo i dati Ispra, sono i valori più alti in assoluto mai raggiunti negli ultimi dieci anni. Ad oggi 21.500 chilometri quadrati di suolo italiano sono cementificati, e solo gli edifici occupano 5.400 chilometri quadrati: se non si cambia rotta, l’Italia rischia di sparire sotto a colate di cemento e tutto ciò comporterà gravi danni per l’ambiente e di conseguenza anche per gli abitanti del Pianeta.