Nel tradizionale punto stampa serale, la Difesa ucraina ha dichiarato che il Cremlino starebbe facendo un massiccio uso in guerra di K51, granate alla clorpicrina, un’arma chimica proibita.
Giornata abbastanza debole dal punto di vista di contenuti, con la decisione di introdurre un price cap al petrolio russo che tiene banco.
Guerra in Ucraina, si continua a combattere in Donbass
Guerra in Ucraina, ultime notizie.
Cominciamo dal fronte, dove anche in questa giornata si è combattuto nonostante le rigide temperature scese sotto lo zero. A Donetsk e negli oblast del sud-est hanno risuonato gli allarmi anti-aereo. In Donbass ci sono stati scontri e bombardamenti a Bakhmut, 50 km a nord di Donetsk, laddove il fronte ucraino sta cercando di arrivare da nord, dalla regione di Kharkiv.
Poco più a nord, a Severodonetsk (villaggio già occupato e bombardato dai russi a luglio), si ripetono gli attacchi alle infrastrutture energetiche già viste in altre circostanze e in altri lidi. Intanto, se Kherson conferma un ripristino dell’85% della linea elettrica, a Kiev permane lo spettro di un futuro razionamento energetico a causa dei danni subiti nelle scorse settimane.
Infine, completato un duplice fronte di addestramento in Inghilterra e in Repubblica Ceca da parte dei soldati ucraini.
L’avanzamento dei lavori all’Onu
Passiamo ora alle notizie sul versante internazionale, principalmente due quelle di rilievo nelle ultime ore.
La prima riguarda l’aggiornamento della bozza di risoluzione allo studio presso l’Onu circa l’istituzione di un Tribunale internazionale che processi i crimini di guerra commessa dalla Russia in Ucraina. L’indiscrezione viene riportata dal tabloid inglese Guardian, sottolinea che la differenza sarà eventualmente garantita dalla decisione con cui il presidente Zelensky spingerà questa richiesta (e la risposta è piuttosto chiara in merito). Esiste già un Tribunale penale internazionale universale, che però non potrebbe perseguire il Cremlino in quanto Mosca non è tra i firmatari del suo statuto.
Spostandoci negli Stati Uniti, è tornato a parlare il segretario di Stato Antony Blinken. Le sue parole non sono nuove in senso assoluto, l’accusa all’aggressore è di “utilizzare l’inverno come arma“. Poi il braccio destro di Biden ha parlato di strategia fallimentare da parte di Putin, di riconquista da parte delle truppe ucraine che “hanno evitato la barbara strategia di veder cancellata dalla cartina la propria nazione“.