Papa Francesco instilla grande attesa e fermento tra i fedeli per l’appuntamento dell’Immacolata Concezione, in programma in Vaticano il prossimo 8 dicembre. Nell’omelia pronunciata durante l’angelus domenicale, il Pontefice ha promesso di celebrare nuovamente la martoriata Ucraina nell’evento pubblico che si svolgerà in Piazza di Spagna a Roma. La cerimonia inizierà alle 16 con l’atto di venerazione alla Madonna.
L’evento ritorna dopo tre anni a causa della pandemia da coronavirus.
Papa Francesco inaugura albero e presepe in Vaticano
Nella seconda domenica di Avvento, Papa Francesco approfondisce il tema dell’ipocrisia, definita “il pericolo più grave anche per le realità più sacre“: la figura di Giovanni Battista diventa testimonial d’eccezione per presentare l’imminente festività.
Un personaggio che ci viene proposto come “un uomo austero e radicale, che a prima vista può apparirci persino duro e incutere un po’ di timore“. Rispondendo a chi può chiedersi sull’associazione di un individuo così serio con una festività tendenzialmente gioiosa, il Santo Padre spiega che il suo ruolo consisteva nel rifuggire gli ipocriti (nel caso biblico i farisei e i sadducei), lasciando loro nella convinzione e nella presunzione di essere sempre dalla parte giusta e mai nel torto.
Nella giornata di sabato, inoltre, Bergoglio ha inaugurato ufficialmente il presepe vaticano, collocato in Piazza San Pietro: il capo della Chiesa cristiana ha espresso la sua gratitudine rivolta agli artigiani del legno, ai ragazzi di Rosello e a quanti hanno coltivato l’abete nel vivaio di Palena (a tutti coloro che hanno contribuito per la sua realizzazione). Poi il suo discorso liturgico, laddove l’albero “ricorda Gesù che viene a rischiarare le nostre tenebre, la nostra esistenza spesso rinchiusa nell’ombra del peccato, della paura, del dolore“, ricordandoci a sua volta che “anche gli uomini hanno bisogno di radici per maturare, e poter crescere saldamente“. Il presepe, al contempo, ricorda la vera ricchezza del Natale, quella dell’incontro con Gesù nella sua umiltà e semplicità.