A causa dei rincari, la tredicesima 2022 rischia di sfumare quasi totalmente nei pagamenti di tasse e bollette. I consumi medi per le famiglie, inftati, si sono ridotti in termini reali nel 2022, arrivando a toccare i minimi da 15 anni a questa parte. A dirlo è Confcommercio, che stima una media di 1.532 euro per famiglia in termini di potenziali consumi derivanti solo dalla tredicesima. Pesa l’impatto delle bollette, così come è avvenuto nel 2021, nonostante il volume della tredicesima netta sia in crescita di pari passo con la crescita dell’occupazione dipendente e dell’adeguamento all’inflazione.

Tredicesima 2022 e rincari, quando arriva e cosa c’è da sapere

Proprio a causa dei rincari la tredicesima 2022 non è mai stata tanto attesa. Innanzitutto bisogna far presente che non c’è una data unica nella quale verrà accreditato l’assegno: ci sono infatti diversi tempi di attesa che riguardano dipendenti pubblici, pensionati, lavoratrici e lavoratori di aziende private. Nel caso dei pensionati le tredicesime vengono pagate lo stesso giorno dell’assegno pensionistico, quindi sono state già saldate dall’Inps. I lavoratori dipendenti pubblici e privati possono invece riceverla anche dopo lo stipendio, ma sempre entro la vigilia di Natale. Per quanto riguarda gli statali, generalmente il 14 dicembre ricevono la tredicesima le insegnanti delle scuole materne ed elementari, il 16 dicembre gran parte di tutti gli altri dipendenti pubblici. Entro fine mese, in ogni caso, tutti i lavoratori la vedranno accreditata sul proprio conto.

Come viene calcolato e a quanto ammonta l’assegno

La tredicesima viene calcolata moltiplicando la retribuzione lorda mensile per il numero dei mesi lavorati nell’anno e diviso 12. Un mese s’intende lavorato con almeno 15 giorni di presenza effettiva. Vengono poi tolte le ritenute fiscali e previdenziali. Solitamente l’importo della tredicesima risulta essere leggermente inferiore allo stipendio o alla pensione proprio perché non si applicano né bonus né altre agevolazioni fiscali, quali le detrazioni sui redditi da lavoro dipendente e per familiari a carico. L’esonero contributivo del 2 per cento per retribuzioni inferiori a 2.692 euro lorde, si applica anche alla tredicesima. Quindi, per fare qualche esempio, su una tredicesima di 1.000 euro l’incremento sarà di 20 euro, su 2.000 euro sarà di 40, mentre l’aumento massimo – su un importo da 2.692 euro – sarà di poco meno di 54 euro lordi. Gli aumenti per i pensionati vanno invece dai 2 agli 8,75 euro a seconda dell’assegno mensile percepito, questo perché la rivalutazione del 2% incide solo per gli ultimi tre mesi, da ottobre a dicembre, secondo quanto previsto dal decreto Aiuti bis, e non su tutto l’anno.

I dati del 2022

Dei 46,9 miliardi di euro in tredicesime, 11,4 verranno ‘assorbiti’ in pagamenti vari. Sono 33,9 milioni il numero degli italiani interessati, di cui 17,8 milioni di lavoratori dipendenti e 16,1 milioni di pensionati. Nonostante gli importi delle tredicesime saranno più alti rispetto al 2021 per lo sgravio contributivo del 2% previsto dal decreto Aiuti Bis, l‘inflazione corre: le spese per famiglie e pensionati sono aumentate quest’anno e dunque gli effetti degli aumenti, di fatto, si annulleranno. Un esempio su tutti vede i due prodotti simbolo delle festività natalizie, panettone e pandoro, che subiscono aumenti medi dei prezzi del 37per cento, con punte che per alcune marche raggiungono anche il 59 per cento. Secondo l’osservatorio nazionale di Federconsumatori, infatti, nell’arco del 2022 le famiglie pagheranno 3.600 euro in più rispetto al 2021. Nonostante il periodo natalizio, tra cenoni e regali vari porti a spendere più soldi, i dati di previsione sull’impiego della tredicesima, con l’aumento effettivo di spesa dello 0,3 per cento, confermano un trend che vede i consumatori adottare maggior prudenza nei comportamenti di acquisto.