Antonio Tajani ha parlato di immigrazione in un’intervista mettendo in evidenza come non sia più una questione di navi e porti, ma di ridisegnare completamento l’ordinamento sull’immigrazione.
Il Ministro degli Esteri sottolinea come non deve essere una sfida tra Italia e Francia, ma come sia l’Europa che deve avere un approccio comunitario al problema, senza che i risvolti negativi cadano su una cerchia ristretta di paesi.
L’Italia è tornata protagonista del Mediterraneo allargato. Siamo un ponte per la pace e la stabilità, con le nostre conoscenze in”La questione dell’immigrazione non è una sfida Italia-Francia o Francia-Germania. I Paesi africani sono preoccupati come noi. Conferenze come questa dimostrano che l’immigrazione è un problema per tutti. È un fenomeno complesso, è inutile ridurlo a una questione di singole navi e porti.
Sulla gestione dell’immigrazione legale
Tajani ha parlato anche della differenza tra immigrazione legale e illegale, e di come la prima andrebbe valorizzata.
Sull’immigrazione legale stiamo facendo nuove norme. Aumentando nei flussi le quote destinate ai Paesi con i quali raggiungiamo accordi, premiando gli Stati che collaborano con noi agricoltura e la nostra capacità di fare impresa possiamo contribuire a estirpare i grandi mali del nostro tempo: terrorismo e traffico di essere umani. Sui decreti flussi stiamo lavorando insieme ai ministri dell’Interno e dell’Agricoltura per avere un percorso strategico. Vorremmo avere lavoratori che arrivano nel nostro Paese già formati, che abbiano già una destinazione operativa, cioè sapere dove devono andare a lavorare. E poi vorremmo premiare i Paesi che fanno accordi con noi”
Tajani: “Problema dei migranti primario”
Il fatto che il trattato di Dublino sia superato lo dico da tempo. L’urgenza c’è sempre stata, ma ora una serie di fattori convergono pericolosamente: terrorismo, riscaldamento globale, crisi economica, guerra. L’inverno renderà chiaro che affrontare i flussi migratori è inevitabile.