Tromba d’aria a Crotone, il maltempo ha causato ingenti danni nel comune di Isola di Capo Rizzuto. Al momento non si registrano feriti, tuttavia il forte vento ha messo a dura prova la tenuta di molte strutture nel centro storico. Mentre si cerca di quantificare i danni, le autorità hanno espresso preoccupazione per la situazione nell’immediato futuro. L’allerta meteo permane, e le precipitazioni che potrebbero cadere non lasciano tranquilli gli addetti ai lavori.
Tromba d’aria a Crotone: la situazione ad Isola di Capo Rizzuto
Il comune di Isola di Capo Rizzuto è la zona più colpita, ma anche il sito archeologico di Capocolonna è stato interessato dall’evento atmosferico. Le forti raffiche di vento hanno scoperchiato le case, danneggiato cancelli e recinzioni. Molti dei detriti caduti dalle abitazioni divelte hanno danneggiato le automobili parcheggiate ai lati della strada. Un traliccio dell’energia elettrica, in cemento armato, è caduto sulla spinta delle raffiche di vento. L’episodio è avvenuto nella località di Le Cannella, dove il palo ha sfondato il tetto di un’abitazione. Fortunatamente, la famiglia che viveva nella casa non ha avuto conseguenze, se non un grande spavento. Questo e altri tralicci dell’energia elettrica caduti in queste ore hanno lasciato molte altre famiglie senza energia.
La situazione a Capocolonna
A Capocolonna la tromba d’aria ha danneggiato diverse strutture di aziende agricole, e non ha risparmiato nemmeno l’Oasi del Martin Pescatore, un centro di educazione ambientale che nasce da un sito sequestrato anni fa alla criminalità organizzata. Maria Grazia Vittimberga, sindaco di Isola di Capo Rizzuto, e invoca l’intervento della Protezione Civile e della Regione Calabria. Ci sono gli sfollati da sistemare in zone sicure, dopo che molte famiglie hanno perso o quasi le loro case. “Il nostro territorio è in ginocchio“, ha commentato la prima cittadina, la quale annuncia di preparare la dichiarazione di stato di calamità naturale. La situazione è urgente, anche perché l’allerta meteo è ancora di livello giallo, e la situazione può ancora peggiorare.
L’esondazione del fiume Tacina
Oltre alla tromba d’aria, la Provincia di Crotone ha dovuto affrontare l’esondazione del fiume Tacina, causata dalle forti piogge. Il fiume, che scorre tra tale provincia e quella di Catanzaro, ha causato l’allagamento di almeno 50 abitazioni e l’evacuazione di sei nuclei familiari. Località come Steccato di Cutro hanno visto le loro strade del tutto allagate, rendendo gli spostamenti difficili se non addirittura impossibili. Le forti precipitazioni sono la causa principale del disastro (si calcolano 108 mm di pioggia caduti in circa un’ora), ma non l’unica. Da anni viene denunciata la mancata manutenzione al letto del fiume, cosa che ha contribuito all’alluvione. Il sindaco di Cutro, Antonio Ceraso, ha eseguito dei sopralluoghi sulle zone colpite, e ha promesso di fornire un alloggio provvisorio agli sfollati.
Tromba d’aria Crotone: chiesto lo stato di calamità naturale
Di fronte a tutti questi eventi avversi si è mossa anche l’amministrazione comunale di Crotone, la cui zona è pesantemente colpita da questa ondata di maltempo. Il sindaco Vincenzo Voce ha annunciato che ha mandato agli uffici di preparare il provvedimento della giunta al fine di dichiarare lo stato di calamità naturale. “Ho ritenuto doveroso prevedere la richiesta di stato di emergenza e calamità e già nella giornata di ieri ho sentito, al riguardo, il dirigente generale del Dipartimento di Protezione Civile della Regione, Domenico Costarella“, ha spiegato Voce a varie agenzie. “Voglio ringraziare il Centro Operativo di Protezione Civile che si è immediatamente attivato sin dalle prime ore della notte, tutte le associazioni e i volontari che ne fanno parte, i nostri tecnici ed operai, che hanno prestato soccorso e operato per il ripristino dei luoghi. Siamo vicini alle famiglie e agli imprenditori che hanno subito ingenti danni così come voglio esprimere vicinanza alle popolazioni della provincia crotonese e del catanzarese che hanno vissuto ore di vera angoscia“.