Dopo la conferenza stampa di ieri sul palco dei Med Dialogues – in cui è stato lanciato nuovamente un appello all’Europa per una più corretta gestione dei flussi dei migranti – Giorgia Meloni ha parlato delle prime settimane di governo ai microfoni di La Repubblica. La premier ha toccato diversi temi, a partire dalla gestione del Pnrr e dai piani da presentare a livello europeo per sbloccare quanto prima i fondi promessi:

È un dato incontrovertibile che dei 55 obiettivi da centrare entro fine anno a noi ne sono stati lasciati trenta. Fiduciosa che recupereremo. Se qualcosa mancasse all’appello non sarebbe colpa nostra. Sarà inevitabile piuttosto nel 2023 cambiare qualcosa per rendere più celere e più fluida la capacità di utilizzo dei fondi.

Le parole di Meloni sulla manovra 2023 e sulla questione migranti

Nel frattempo, la manovra finanziaria sul tavolo sembra andare avanti senza intoppi. Verso fine mese la legge di bilancio dovrebbe essere approvata. Il tempo scorre e il Governo Meloni vuole evitare ogni potenziale ritardo, promettendo di lavorare anche nei giorni di festa per poter ufficializzare la manovra:

Davvero siamo pronti a lavorare anche nei giorni di festa pur di approvarla, non ci trascineremo certo fino all’esercizio provvisorio. Non era scontato mettere su una manovra complessa come questa in poche settimane, sono orgogliosa del risultato raggiunto. La gran parte delle risorse disponibili saranno destinate ad alleviare i contribuenti italiani alle prese col caro bollette.

Poi, la Premier è tornata a parlare della gestione dei migranti, svelando di aver approfondito il tempo con Emmanuel Macron:

Il problema è semplice. L’Europa, come andiamo dicendo da tempo, deve farsi carico del problema perché l’Italia non può più accettare che la selezione la facciano gli scafisti. A Macron, col quale ci siamo scambiati dei messaggi dopo la tragedia di Ischia, l’ho anche detto. I 38 migranti accolti Oltralpe non risolvono il problema. Del resto, loro, come i tedeschi e altri, possono davvero decidere alla frontiera chi ha requisiti e chi no all’ingresso, chi può essere utile come manodopera per le aziende e chi no. Da noi, ripeto, la selezione via mare la fanno i trafficanti che gestiscono i barconi. Non è più accettabile. Bisogna fermare questo mercato. L’Italia non può essere il solo Paese costretto a pagare il costo delle ondate di migrazione dall’Africa.

La premier: “Ho costruito il mio percorso dal nulla”

Il nuovo ruolo da Premier ha cambiato totalmente il ruolo politico di Giorgia Meloni che ha però assicurato di voler ‘rimanere se stessa’:

Voglio restare me stessa. Non voglio che la gente pensi che non sia più la stessa persona in cui crede. Solo perché è diventata presidente del Consiglio.

A riprova di quanto appena detto, il Presidente del Consiglio ha affermato di aver “risposto a tono” alle domande dei giornalisti in conferenza stampa:

Esattamente come sarebbe accaduto sei mesi fa o sei anni fa perché se c’è una cosa che mi fa perdere la pazienza è la mancanza di rispetto. Io sono orgogliosa di quel che ho fatto nella vita, di come ho costruito il mio percorso dal nulla e non sopporto coloro che ironizzano e pensano di avere a che fare con la ragazzina alla quale poter sempre insegnare qualcosa e da trascinare di tanto in tanto nel fango, basta tirarla giù ed è fatta. Io non mi faccio tirare giù, non lo permetterei a nessuno.