Congedo parentale 80%: invece di un mese in più la bozza della Legge di Bilancio, che stabilirà tutte le misure per quanto riguarda il 2023, ha previsto un’indennità più alta per un mese, da corrispondere esclusivamente alla madre.

In particolare, l’art. 66 della Manovra Fiscale 2023 prevede un ampliamento del congedo parentale per i lavoratori dipendenti, sia pubblici che privati, fino al compimento dei 12 anni da parte del figlio.

Per questa misura dovranno essere stanziati all’incirca 600 milioni di euro per quanto riguarda il triennio compreso tra il 2022 ed il 2025.

Congedo parentale 80%: indennità aumentata per un mese alle madri lavoratrici rispetto all’attuale 30%

Ad oggi la legge prevede che abbiano il diritto di ricevere un’indennità di importo pari al 30% della retribuzione imponibile per tre mesi a ciascun genitore lavoratore fino al compimento del 12° anno di età del figlio e per nove mesi nel caso vi sia un solo genitore.

A dispetto della parità di genere fortemente voluta sia in ambito europeo che nostrano per quanto riguarda gli aspetti lavorativi e familiari, è stato previsto nella Legge di Bilancio che nel 2023 le madri lavoratrici potranno beneficiare di un’indennità all’80% anziché del 30% della retribuzione imponibile, per un mese, entro il sesto anno di vita del figlio.

Indennità per lavoratrici e lavoratori dipendenti: che cos’è, a chi spetta, requisiti e come fare domanda

Il congedo parentale è un periodo di astensione facoltativo dal lavoro concesso ai genitori per prendersi cura del bambino nei suoi primi anni di vita e soddisfare i suoi bisogni affettivi e relazionali.

Questo sussidio è rivolto a lavoratrici e lavoratori dipendenti (anche ex IPSEMA), mentre sono esclusi i seguenti soggetti:

  • genitori disoccupati o sospesi;
  • genitori lavoratori domestici;
  • genitori lavoratori a domicilio.

Le lavoratrici e i lavoratori dipendenti possono beneficiare del congedo parentale qualora abbiano un rapporto di lavoro in corso.

In particolare, ecco quali sono i requisiti che questi ultimi devono possedere per poter fare domanda per ricevere il beneficio:

  • le lavoratrici e i lavoratori agricoli con un contratto a tempo determinato possono fare richiesta di congedo parentale nel primo anno di vita del bambino, se hanno prestato 51 giornate di lavoro in agricoltura nell’anno precedente l’evento, che sarà indennizzabile anche per le astensioni che si protraggono nell’anno successivo;
  • per gli anni successivi al primo e fino al sesto (per i periodi di congedo indennizzabili) e sino al 12° (per i periodi di congedo fruibili), possono fare richiesta di congedo parentale se sussiste lo status di lavoratore, che prevede l’iscrizione negli elenchi agricoli e 51 giornate di lavoro in agricoltura nell’anno precedente l’evento oppure, nello stesso anno, se le giornate di lavoro sono svolte tutte prima dell’inizio del congedo.

Le lavoratrici e i lavoratori che possiedono i requisiti richiesti possono presentare la domanda di congedo parentale online all’INPS attraverso il servizio dedicato. Il menu del servizio si articola nelle seguenti voci:

  • informazioni, pagina che descrive le prestazioni previste per le differenti categorie di lavoratori in caso di parto, adozione o affidamento;
  • manuali, pagina dalla quale è possibile consultare e scaricare i manuali d’uso della funzionalità di “acquisizione domanda” disponibili per ogni categoria di lavoratrice/lavoratore;
  • acquisizione domanda, funzionalità che consente la compilazione e l’invio della domanda di congedo parentale per le diverse categorie di lavoratrici/lavoratori;
  • annullamento domande, funzionalità che permette di annullare la domanda inserita;
  • consultazione domande, funzionalità che consente di verificare le domande inserite e inviate all’INPS.

In alternativa alla presentazione della domanda attraverso il servizio online dell’INPS, quest’ultima potrà essere presentata mediante una di queste due differenti modalità:

  • Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile;
  • enti di patronato e intermediari dell’Istituto, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.