Il Presidente del Senato Ignazio La Russa si è espresso a ruota libera sull’attualità politica intervenendo alla Festa Tricolore di Fratelli d’Italia a Catania.

Nel mirino la figura di Renzi mentre arrivano elogi nei confronti di Calenda per il suo comportamento all’opposizione. In generale, una strenua difesa dell’operato di governo nei primi due mesi della legislatura.

La Russa, frecciata anche a Bonomi

Ignazio La Russa “divide” il Terzo Polo, incalzato in merito durante la Festa Tricolore di Fdi che si svolge nella “sua” Catania.

In merito a Matteo Renzi l’ex senatore lo definisce un “parvenu” della Sinistra, un arrampicatore sociale in una traduzione più o meno letterale. Una presa di distanza che coinvolge anche l’altro Matteo, Salvini, di cui si rimarca la differenza di visione (“La Lega ha un progetto localistico). Al contrario, Fratelli d’Italia ha vinto le ultime elezioni politiche “grazie a riferimenti precisi, a una leader figlia delle nostre idee ben chiare e uno zoccolo duro a morire“. A chi, sorpreso da queste dichiarazioni velatamente sibilline verso il Carroccio ipotizia frizioni nella maggioranza, il presidente sgombera il campo da equivoci citando il passato. Tempi addietro in cui “c’erano rimpasti” ma ora la coalizione “non presenta alcun segno di fibrillazione.

Un altro elemento che probabilmente spiazza i cronisti presenti riguarda il pensiero su Carlo Calenda, dopo l’incontro avvenuto nei giorni scorsi con Giorgia Meloni. In breve, La Russa paragona il ruolo di Azione a quello ricoperto da Fdi durante il governo Draghi, rivendicando il ruolo pioneristico di tale strategia parlamentare: “considerare l’opposizione non solo distruttiva ma anche costruttiva“, scherzando poi sul fatto che una maggiore convergenza tra gli schieramenti renderebbe più semplice gestire l’Aula.

Infine, una bordata secca a Confindustria e a Carlo Bonomi, che questa mattina hanno criticato l’attuale composizione della Manovra. Sempre con una punta di ironia, La Russa vede il bicchiere mezzo pieno della questione sottolineando che “siamo stati criticati sia dal capo di Confindustria che dal capo dei sindacati e questo vuol dire che siamo nel giusto. Noi non siamo al servizio di nessuno, se non del popolo italiano e questo vuol dire equilibrio”. Rammentando poi ai presenti che le priorità rimangono la lotta all’inflazione e al caro energia.