Ancora un terremoto in Indonesia, dopo quello già devastante dello scorso 21 novembre. Ad essere colpita ancora una volta è Giava, l’isola indonesiana più popolosa, dove un terremoto di magnitudo 5.6 ha lasciato morte e distruzione alle ore 10:49 italiane: migliaia di case e quattro scuole crollate, danni anche a un ospedale e alcune moschee, tante persone ancora sotto le macerie e strade rurali interrotte dai detriti. Secondo l’Agenzia Meteorologica Indonesiana (Bmkg), che ha escluso il rischio tsunami, la magnitudo è stata di 6.4 a una profondità di 118 chilometri. L’epicentro, riferisce il Servizio geologico americano (Usgs), è situato a 18 chilometri a sud-est della città di Banjar.
Terremoto in Indonesia: centinaia di morti
Il bilancio di questo ennesimo devastante terremoto in Indonesia è al momento di 252 morti e centinaia di feriti, di cui molti in gravi condizioni. Secondo la Protezione civile indonesiana, si contano almeno 2.200 case crollate parzialmente o totalmente e oltre 5.300 sfollati. “Le pareti e l’armadio sono crollati in un attimo, è tutto raso al suolo. Non so neanche dove sono mia madre e mio padre”: queste le dichiarazioni di una sopravvissuta.
Tra i feriti, moltissimi hanno riportato fratture e centinaia di persone sono state curate nei parcheggi degli ospedali per il timore di nuove scosse e crolli. A causa del terremoto in Indonesia, nella zona colpita è saltata la corrente elettrica, con conseguenti difficoltà nelle comunicazioni e nel lavoro dei soccorritori impegnati sul campo. Se nelle prossime ore dovesse piovere, eventualità molto probabile vista la stagione, si teme anche il pericolo frane e valanghe lungo le strade.
Il sisma è stato sentito distintamente per alcuni minuti anche a Giacarta, 100 chilometri a nord-ovest, dove sono stati evacuati alcuni grattacieli. Fortunatamente nessun danno nella capitale, ma le oltre 25 scosse di assestamento registrate nelle ore successive hanno creato non poca apprensione nelle zone colpite.
Zona di terremoti
L’Indonesia è area di terremoti: si estende infatti lungo la cosiddetta “Cintura di fuoco”, ovvero l’area sismica e vulcanica più pericolosa al mondo, che abbraccia l’intero Oceano Pacifico e copre estesi punti di contatto tra placche tettoniche. Sia sull’arcipelago, sia sulla terraferma si registrano ogni anno decine di terremoti. Nella storia più recente, il più distruttivo terremoto in Indonesia è stato quello di magnitudo 9,1 del 26 dicembre 2004, che causò un catastrofico tsunami responsabile di centinaia di migliaia di morti.