Un paziente aggredisce un’infermiera incinta all’interno di Eptamedica, un presidio medico del comune veneto di Mira, in provincia di Venezia.
L’episodio è accaduto Mercoledì 30 Novembre presso il centro di medicina di via Dante Alighieri. L’uomo, un paziente di circa 75 anni, avrebbe colpito al volto un’infermiera che lo esortava a indossare una mascherina. L’aggressione è stata immediatamente segnalata alle autorità dai responsabili dello studio medico.
Venezia aggredisce infermiera incinta: la ricostruzione dell’accaduto
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, sembrerebbe che il 75enne fosse entrato nello studio medico fuori orario di ricevimento del proprio medico di base e sarebbe entrato in una stanza dell’ambulatorio destinata solo al personale sanitario.
L’uomo in evidente stato di agitazione avrebbe incalzato l’infermiera affinché gli misurasse immediatamente la pressione. In un primo momento, dato l’orario, al paziente sarebbe stata respinta la richiesta. L’infermiera ha però ascoltato la pretesa accesa del paziente e, nonostante fosse in quel momento intenta ad elaborare alcune pratiche mediche al computer, avrebbe acconsentito a far entrare l’uomo nello studio per occuparsi personalmente di lui misurandogli la pressione.
Il gesto dell’infermiera doveva essere un gentile strappo alla regola dato che la donna è al sesto mese di gravidanza e pertanto non dovrebbe avere contatti con i pazienti.
Per avere un livello di sicurezza maggiore per sé e per il figlio in grembo, l’infermiera avrebbe quindi chiesto al 75enne di indossare una mascherina, in maniera preventiva poiché l’uomo poteva essere affetto da covid. A quel punto la reazione esagerata dell’uomo che, stando ai presenti, avrebbe cercato di sferrare un pugno in pieno volto all’infermiera. La donna prontamente ha schivato il colpo ma è comunque rimasta lievemente ferita di striscio.
L’aggressore in preda all’ira è stato condotto fuori dallo studio di peso da due persone, mentre l’infermiera ha deciso di recarsi al pronto soccorso locale per ottenere un referto ufficiale delle lesioni inflitte. Le ferite saranno guaribili con 5 giorni di prognosi.
È probabile a questo punto che la donna sporga denuncia nei confronti del paziente per aggressione. I testimoni nello studio hanno confermato la versione fornita dall’infermiera, descrivendo la reazione esagerata dell’uomo alla semplice richiesta di indossare una mascherina. “Ha semplicemente chiesto al paziente di indossare la mascherina; quando glielo ha ripetuto per la seconda volta l’uomo è andato su tutte le furie e le ha tirato un pugno. Lei è riuscita a schivarlo, anche se solo in parte. C’erano altre persone in sala d’attesa che hanno sentito l’infermiera urlare e sono intervenute portando fuori l’uomo”.
Il commento delle istituzioni
Appresa la notizia, la presidente provinciale di Opi (Ordine delle professioni infermieristiche) Marina Bottacin, ha immediatamente espresso vicinanza alla collega aggredita, sottolineando che molto più spesso di quanto si possa immaginare il personale sanitario è vittima di aggressioni da parte dei pazienti.
“Il problema della violenza nei confronti degli operatori sanitari è in pericoloso aumento. La solidarietà in questi casi si estende a tutti i professionisti che operano ogni giorno per migliorare le condizioni di vita dei pazienti e che, purtroppo sempre più spesso vengono trattati con poco rispetto e aggrediti, sia verbalmente che fisicamente”.
Allo stesso modo anche il rappresentante provinciale di FIMMG (sindacato dei medici di base), Maurizio Scassola, ha condannato l’episodio, reso ancor più grave per l’aggressione di una professionista medica intenta ad aiutare il prossimo.“La violenza è sempre ingiustificabile. Quando colpisce chi si prende cura degli altri diventa anche intollerabile. A lei, ai suoi familiari, ai suoi colleghi e a tutto l’ordine provinciale delle professioni infermieristiche di Venezia, esprimo a nome mio e di tutti i medici di famiglia piena solidarietà e vicinanza”.
Il referente di FIMMG per l’ULSS 3, Stefano Rigo, ha inoltre sottolineato che la pandemia ha accentuato queste criticità, acuendo la tensione tra medico e paziente. Questo episodio appare ancor più deprecabile per lo stato interessante dell’infermiera aggredita.