Giorgetti “sfotte” Salvini: il ministro dell’Economia e delle Finanze sembra avere una linea differente rispetto a quella tenuta dal vicepremier e dagli altri deputati della Lega.
Durante la sua audizione sulla manovra nelle commissioni Bilancio congiunte di Camera e Senato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti è intervenuto anche in merito alla tematica del tetto al contante e all’utilizzo del Pos.
Su questi temi Giorgetti sembra avere una linea diversa rispetto a quella tenuta dal resto della maggioranza e boccia la proposta di poter rifiutare i pagamenti con il bancomat per spese con cifre inferiori a 60 euro.
Giancarlo Giorgetti, infatti, è intervenuto nella discussione facendo una battuta sulla proposta del suo partito, restando in linea con le parole pronunciate dal deputato di Italia Viva Luigi Marattin, il quale aveva contestato questa decisione del governo: “Perché mi private della libertà di pagare una cena con la carta di credito?”.
A queste parole si sono aggiunte quelle del ministro dell’Economia e delle Finanze, il quale ha risposto in maniera un po’ ambigua alle dichiarazioni del deputato di Italia Viva, risultando non propriamente concorde con il pensiero del suo partito politico ed, in particolare, di Matteo Salvini. Ecco quali sono state le parole di Giancarlo Giorgetti:
“Il ristorante le rifiuta il pagamento elettronico per una cena da 55 euro? Lei ha la libertà di cambiare ristorante, lo faccia e le suggerisco di farlo. Credo che se tutti quelli che trovano dei ristoranti o degli esercenti che non fanno pagare con il Pos lo facessero, probabilmente la risposta sarebbe che tutti i negozi si doterebbero della macchinetta”.
Giorgetti e Salvini in disaccordo sui pagamenti con il Pos, le parole del vicepremier: “Se uno vuole pagare 2 euro il caffè con la carta di credito è solo un rompipalle”
A distanza di 540 km da Giorgetti, Matteo Salvini, impegnato nel processo Open Arms che lo vede implicato a Catania per le questioni legate alla Sea Watch e al sequestro di massa, durante una pausa ha espresso la sua opinione riguardo la proposta del suo partito ed, in particolare, sull’utilizzo del Pos per pagare anche delle piccole cifre:
“Io sono un liberale, ognuno deve essere libero di pagare come vuole. Se uno vuole pagare 2 euro il caffè con la carta di credito è solo un rompipalle. Io cerco di pagare in contanti, perché a me piace andare a prelevare al bancomat”.
Le critiche a Matteo Salvini da parte dell’opposizione e l’ironia del sindaco di Milano Giuseppe Sala: “Pago il caffè con il cellulare, sono un rompipalle col botto”
Dopo le dichiarazioni di Matteo Salvini, che ha criticato i cittadini italiani che decidono di pagare tramite il Pos, è arrivata la replica da parte di alcuni componenti dell’opposizione.
Uno di questi è il capogruppo di Alleanza Verdi-Sinistra e presidente del Gruppo Misto, Peppe De Cristofaro, il quale è stato particolarmente critico con le visioni del vicepremier. Ecco le sue parole:
“Salvini è contento della prima manovra del governo Meloni perché favorisce evasione fiscale, riciclaggio e furbetti vari. Per il vicepresidente del Consiglio chi paga il caffè con il bancomat è un rompipalle invece è una persona normale che non ha niente da nascondere.
Chi invece si ostina ad elevare il tetto del contante, chi mette un tetto minimo di spesa con il Pos non aiuta gli italiani, ma solo quell’economia sommersa che nel 2020 le stime Istat danno a 174,6 mld di euro, con una incidenza sul Pil del 10,5%”.
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala, invece, ha scelta una via più ironica per rispondere a Salvini, pubblicando una storia sul suo profilo Instagram nella quale dice: “Pago il caffè con il cellulare, sono un rompipalle col botto”.