Continua l’avventura nel cosmo del telescopio spaziale James Webb, nato da una collaborazione tra le agenzie spaziali di Stati Uniti (Nasa), Europa (Esa) e Canada (Csa) per sostituire il telescopio Hubble. Dopo aver permesso di osservare per la prima volta due galassie formatesi tra 350 e 450 milioni di anni dopo il Big Bang, ovvero agli albori della vita della dell’universo, ora il telescopio sta inviando le attesissime immagini delle nubi su Titano, utili per studiare il meteo sulla più grande luna di Saturno. Gli scatti, che sono stati immortalati dalla Near-Infrared Camera (NIRCam), un’avanzatissima fotocamera a infrarossi, mostrano in maniera assai dettagliata le nuvole del corpo celeste e la sua albedo superficiale, cioè la frazione di luce riflessa dalle diverse regioni di Titano.
Le immagini inviate dal telescopio spaziale James Webb sono fondamentali per tracciare l’evoluzione delle nubi nella sua atmosfera e ricavare così importanti indizi sulla stagionalità delle condizioni meteo, particolarmente utili in vista della missione esplorativa Dragonfly prevista per il 2027.
Dove si trova ora il telescopio James Webb
Il telescopio spaziale James Webb si trova dunque dalle parti di Titano, la luna più grande di Saturno, che è anche uno dei corpi rocciosi più imponenti dell’intero Sistema Solare, con oltre 5mila chilometri di diametro e una massa di 1,345×1023 kg. Inoltre, Titano è l’unico satellite che possiede un’atmosfera propriamente detta ed è l’unico corpo celeste del nostro sistema, oltre alla Terra, ad avere in superficie fiumi, laghi e mari; questi non sono però composti da acqua, come sulla Terra, bensì da metano ed etano liquidi.
La sua atmosfera è piena di una fitta foschia che oscura la luce visibile che si riflette sulla superficie, tanto che Conor Nixon del Goddard Space Flight Center della Nasa afferma: “Rilevare le nuvole è entusiasmante perché convalida le previsioni elaborate dai modelli al computer sul clima di Titano, secondo cui le nuvole si formerebbero prontamente nell’emisfero nord durante la tarda estate, quando la superficie è riscaldata dal Sole“.