Il 2 dicembre ricorre la Giornata Internazionale per l’abolizione della schiavitù.
La data fu scelta dalle Nazioni Unite per ricordare l’adozione della Convenzione sulla soppressione del traffico di persone e lo sfruttamento della prostituzione.
Nonostante siano passati diversi decenni dall’istituzione di questa ricorrenza, il fenomeno resta attuale ancora oggi, pur manifestandosi in forme diverse rispetto al passato.
Ai giorni nostri, infatti, si parla di “schiavitù moderna”, un concetto che racchiude in sé diverse situazioni, quali, il traffico di esseri umani, gli abusi sessuali, il lavoro minorile, i matrimoni e i lavori forzati.
Secondo i dati dell’Organizzazione internazionale del lavoro, nel mondo ci sono ancora oltre 40 milioni di persone che sono vittime della cosiddetta “schiavitù moderna”.
Tra questi, oltre 24 milioni di persone sono sottoposte a lavoro forzato e oltre 15 milioni sono quelle obbligate a matrimoni combinati ai quali non possono sottrarsi.
Bisogna, inoltre, sottolineare che nel concetto di schiavitù rientrano anche i bambini, quasi 150 milioni sono obbligati al lavoro minorile.
Quando fu istituita la Giornata Internazionale per l’abolizione della schiavitù?
La Giornata Internazionale per l’abolizione della schiavitù venne istituita nel 1949 per celebrare l’adozione della Convenzione delle Nazioni Unite sulla soppressione del traffico di persone e lo sfruttamento della prostituzione, approvata dall’Assemblea Generale.
La Carta dei diritti dell’uomo, all’articolo 5, vieta espressamente la tratta degli esseri umani. Tuttavia, nonostante ciò, secondo alcune fonti europarlamentari, essa è oggi particolarmente attiva, coinvolgendo ogni anno migliaia di persone.
A condurre questo traffico internazionale sono prevalentemente organizzazioni criminali transnazionali.
La Giornata Internazionale per l’abolizione della schiavitù, dunque, nasce proprio per sensibilizzare l’opinione pubblica su questa realtà.
Anche Papa Francesco, ha spesso fatto appello a tutti gli abitanti del mondo a non chiudere gli occhi di fronte alle ferite di tanti fratelli e sorelle e ha parlato spesso delle nuove schiavitù, sottolineando la necessità di un impegno collettivo per l’abolizione di questo fenomeno e di un dovere prioritario per i cristiani.
Ecco le parole del Papa sulla schiavitù, in un messaggio di qualche tempo fa:
“Anche oggi dobbiamo elencare molte forme di nuove schiavitù a cui sono sottoposti milioni di uomini, donne, giovani e bambini. Come dimenticare i milioni di immigrati vittime di tanti interessi nascosti, spesso strumentalizzati per uso politico, a cui sono negate la solidarietà e l’uguaglianza?
Tutti possiamo e dobbiamo collaborare denunciando i casi di sfruttamento e schiavitù di uomini, donne e bambini. E supplico tutti i santi ad intercedere per tutti noi affinché non cadiamo nell’indifferenza, affinché apriamo gli occhi e possiamo guardare le miserie e le ferite di tanti fratelli e sorelle privati della loro dignità e della loro libertà e ascoltare il loro grido di aiuto”.
Il messaggio del Segretario Generale delle Nazioni Unite
In occasione della Giornata Internazionale per l’abolizione della schiavitù del 2 dicembre 2022, il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha voluto lanciare un appello ai Governi e alle società affinché questo fenomeno possa essere fermato il prima possibile tramite la cooperazione di tutti i popoli.
Ecco le sue parole:
“Nel commemorare la Giornata Internazionale per l’Abolizione della Schiavitù, dobbiamo riconoscere che l’eredità della tratta transatlantica degli africani ridotti in schiavitù si riverbera ancora oggi, lasciando una cicatrice sulle nostre società e impedendo uno sviluppo equo.
Dobbiamo identificare e sradicare anche le forme di schiavitù contemporanee, come il traffico di esseri umani, lo sfruttamento sessuale, il lavoro minorile, i matrimoni forzati e l’uso di bambini nei conflitti armati. Le ultime stime del Global Estimates of Modern Slavery sul lavoro forzato e sul matrimonio forzato rivelano che, nel 2021, circa 50 milioni di persone sono state ridotte in schiavitù, e questo numero sta crescendo.
I gruppi più emarginati rimangono particolarmente vulnerabili, incluse le minoranze etniche, religiose e linguistiche, i migranti, i bambini e le persone con diversi orientamenti sessuali e identità di genere. Per la maggior parte queste persone vulnerabili sono donne.
In questa Giornata Internazionale faccio appello ai Governi e alle società affinché rinnovino il loro impegno a eradicare la schiavitù. È necessario adottare misure più incisive con la piena partecipazione di tutti i portatori d’interesse, inclusi il settore privato, i sindacati, la società civile e le istituzioni per i diritti umani. Esorto inoltre tutti i paesi a proteggere e sostenere i diritti delle vittime e dei sopravvissuti alla schiavitù”.