Il dolce principale della festa di Santa Barbara è il torrone che è composto da albume d’uovo, miele e zucchero. Il tutto viene farcito con della frutta secca, come mandorle, anacardi, nocciole tostate e mandorle.
Solitamente viene anche ricoperto da due strati d’ostia. Il suo nome deriva dal verbo latino torreo che significa abbrustolire con riferimento alla tostatura delle nocciole che lo compongono.
Solitamente viene fatto in casa, ma è presente anche in tutte le pasticcerie e bancarelle della città durante la giornata di festa.
Da qualche anno il “Circolo cittadino Santa Barbara” ha introdotto la tradizione dei “Biscotti di Santa Barbara”, ovvero dei biscotti agli agrumi di Paternò che riproducono il simulacro e i simboli della Santa.
Santa Barbara, la ricetta e il procedimento
- 1 kg di mandorle già sgusciate
- 1 kg di zucchero
- 1 bustina di vanillina
- 1/2 limone da usare come spatola per spianare il torrone dando anche il gusto della buccia.
- Olio d’oliva (necessario per non far attaccare il torrone).
- Preparazione
- In un contenitore con acqua calda immergere le mandorle sgusciate, in modo da poterle spellare con più facilità. Intanto, ungere il piano di lavoro (rigorosamente in marmo) con dell’olio d’oliva. A questo punto, dopo aver spellato le mandorle, versale in una pentola, aggiungere lo zucchero e far cuocere a fiamma bassa, mescolando costantemente per evitare che lo zucchero si attacchi alla padella. (Questo gesto è molto importante per la buona riuscita del dolce).
- Non appena notate che lo zucchero si scioglie e diventa dorato, aggiungere la vanillina e continuare a mescolare. A questo punto il torrone è pronto. Spegnere la fiamma e far scivolare con rapidità il torrone sul piano in marmo. Livellarlo con del limone. Infine, farlo raffreddare, tagliarlo a pezzi e servirlo.
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