La stagione 2023 è ancora a divenire, ma alla Ferrari serve, e subito, un team principal che diriga la Gestione Sportiva. Le dimissioni di Mattia Binotto non sono un fulmine a ciel sereno, tuttavia il Cavallino non sembra aver trovato ancora un sostituto. Sono apparse numerose difficoltà, che danno indizio dello stato di forte tensione in cui si trova la Rossa in questi anni. Binotto resterà in carica fino al 31 dicembre, in quanto le sue dimissioni non hanno effetto immediato.
La Ferrari fa fatica a trovare un team principal per il 2023
La storia recente del Cavallino c’insegna quanto il compito del capo squadra possa essere ingrato e “pericoloso”. Binotto, ingegnere proveniente dal reparto motori, aveva ottenuto l’incarico nel 2019 per un totale di quattro stagioni di servizio. Il 54enne aveva sostituito Maurizio Arrivabene, entrato a Maranello nel 2015. L’ex responsabile delle sponsorizzazioni della Phillip Morris ha compiuto cinque anni di attività prima di ricevere il benservito. Arrivabene aveva a sua volta sostituito Marco Mattiacci, chiamato addirittura da oltreoceano. Mattiacci era il direttore marketing di Ferrari North America, prima di salire al timone della GeS. Il suo incarico durò appena un anno, il 2014. Tutti questo avvicendamenti in sequenza rapida denotano una certa instabilità all’interno della Rossa.
Perché è così difficile trovare un team principal
L’atteggiamento della Ferrari ricorda molto quello di certe società di calcio. Appena la squadra va male, si scarica la colpa sull’allenatore, che viene esonerato. Il team principal è una figura chiave nell’assetto di un team: il suo compito è quello di coordinare lo staff di meccanici, ingegneri, e anche i piloti. Deve rapportarsi con tutti, anche con la stampa, sempre alla ricerca di scoop e risposte. Il team principal della Ferrari è sottoposto ad una pressione enorme, dettata anche dal prestigio della Scuderia. La Ferrari non può permettersi di rimanere troppo tempo senza vittorie, e quando questo accade, ecco che inizia la caccia al “colpevole”. Ma questo mina fortemente le basi della squadra, costretta a cambiare capitano ogniqualvolta succede qualcosa fuori dall’ordinario.
Ferrari team principal 2023: altri nomi in ballo
Intanto, il toto nomi per la sostituzione del fu Mattia Binotto continua. Le quotazioni di Frederic Vasseur sono in calo, e c’è chi sospetta che il francese sia stato menzionato soltanto per “bruciarne” la candidatura. Secondo la testata tedesca F1-Insider, sarebbe stato l’ex socio Nicolas Todt a parlare di lui, con alcuni media italiani. Altro nome che è spuntato fuori per l’ingrato incarico è Antonello Coletta, attuale responsabile dell’altro programma corse di Ferrari, il reparto Competizioni GT. Tuttavia il manager romano ha chiesto di restare al suo posto, per dirigere lo sviluppo della Hypercar con cui il Cavallino lancerà la sfida a Toyota e Peugeot alla 24 ore di Le Mans.
Una donna al timone della Ferrari?
Un altro nome che è venuto fuori come team principal Ferrari 2023 è quello di una donna. Parliamo di Monisha Kalterborn, già edita della massima formula nel recente passato. Cresciuta in Austria ma con origini indiane, la Kalterbon “nasce” come avvocato. Era il consulente legale della Sauber, squadra che l’ha fatta entrare in F1. Della compagine svizzera ha acquistato il 30% del pacchetto azionario, servendo come capo del team dal 2012. Il suo incarico è durato cinque anni, complice la mancanza di risultati. La sua candidatura, per quanto affascinante, appare però assai improbabile. Ancora meno probabile è la candidatura di Jonathan Giacobazzi, rampollo della famiglia produttrice di vino, legata alla Ferrari per la sponsorizzazione d’inizio anni 80. Con un testimonial d’eccezione, quel Gilles Villeneuve tanto amato quanto rimpianto dai tifosi della Ferrari.