Prima Domenicali, poi Binotto, ad 8 anni distanza. Era il 14 aprile del 2014 quando Stefano Domenicali rassegnava le dimissioni dalla posizione di team principal della Ferrari, dopo sei stagioni in quel ruolo. Il manager imolese al tempo disse: “Mi dimetto io per non dargli la soddisfazione di farmi fuori“. In questi 8 anni che sono trascorsi, sono passati tre team team principal oltre al dimissionario Mattia Binotto, che sembrerebbe aver imitato la stessa scelta dell’odierno presidente ed amministratore delegato della F1. È proprio Stefano Domenicali a parlare della comparazione tra queste situazioni molto simili:

Mi sono trovato nella stessa posizione molti anni fa, nelle medesime circostanze. Voglio augurargli di restare focalizzato e di credere in se stesso“, ha consigliato l’italiano al connazionale, che sembra avere già una lunga lista di pretendenti sulle sue tracce.

Le altre parole di Stefano Domenicali

Il presidente della Formula 1 non ha però apostrofato in maniera pesante la Ferrari, che per 23 anni è stata la sua casa:

Non voglio entrare nelle dinamiche della squadra, ma di sicuro voglio augurarle il meglio per il futuro. Quando si è secondi con la Ferrari, è un risultato che non basta. Spero che possano trovare la soluzione giusta, perché hanno fatto un grande recupero rispetto a due anni fa. Abbiamo bisogno di una Ferrari competitiva e che abbia una buona squadra, forte e con piloti altrettanto forti per lottare contro gli altri. Sono sicuro che ci saranno più squadre pronte a lottare per la vittoria. L’obiettivo e la speranza è quello di arrivare all’ultima gara con una bella lotta sportiva in pista e ci sono tutte le premesse. Tutti attendono con ansia la prima gara in Bahrain.

Il manager emiliano è convinto che la Ferrari possa essere competitiva per il titolo nel 2023, anche senza la guida di Mattia Binotto.