Issei Sagawa storia. È morto, all’età di 73 anni, a causa di una polmonite, l’uomo di origini giapponesi che per tanti è ricordato come il “cannibale di Kobe”: nel 1981, durante una permanenza di studio a Parigi, uccise, stuprò e mangio una sua amica olandese, la 25enne Renée Hartevelt, senza mai essere condannato penalmente per le sue azioni. Stando alle sue dichiarazioni successive, l’uomo non si era mai pentito, continuando ad essere ossessionato dalle sue tendenze antropofagiche.
Issei Sagawa storia: il “cannibale di Kobe” mai condannato
Ha riempito le pagine di cronaca di tutto il mondo, la vicenda che ha coinvolto Issei Sagawa, l’uomo di origini giapponesi soprannominato il “cannibale di Kobe”. Nato nella città famosa per la carne di manzo nel 1949, Sagawa si era recato a Parigi per studiare letteratura inglese presso l’università Sorbona, quando, nel 1981, all’età di 32 anni, aveva deciso di invitare a casa sua una compagna di corso della quale si era innamorato, Renée Hartevelt, 25enne di origini olandesi, con la scusa di ripassare insieme alcune poesie in vista dell’esame di fine ciclo e l’aveva invece uccisa con un colpo di fucile alla testa, violentando il cadavere e mangiandone dei pezzi: arriverà a consumarne, secondo le stime, circa 7 kg, come testimoniano anche alcune foto scattate dal killer e i ritrovamenti fatti dagli agenti nel suo appartamento.
Arrestato nel parco Bois de Boulogne della capitale francese mentre cercava di liberarsi di alcuni resti del corpo, trasportati con l’aiuto di alcune valigie, il criminale non aveva mai risposto delle sue azioni. “Mangiarla è stato un gesto supremo d’amore”, disse agli agenti. Frasi che, insieme ai suoi comportamenti, in Francia gli valsero una perizia psichiatrica di infermità mentale. Sagawa fu quindi dichiarato “inabile” a sostenere un processo e venne trasferito in un istituto psichiatrico, dove però rimase solo per quindici mesi: il padre riuscì infatti a farlo estradare in Giappone, nel 1985, dove fu dichiarato sano di mente e rimesso in libertà, visto che nel frattempo in Francia le accuse a suo carico erano decadute.
Issei Sagawa intervista: le rivelazioni fatte a Vice
Dopo la breve “prigionia”, l’uomo in Giappone era tornato a vivere da libero, alla periferia di Tokyo, ottenendo anche una certa notorietà scrivendo libri, partecipando a documentari e rilasciando interviste. Famosa è quella pubblicata da Vice sul suo canale Youtube nel giugno 2012, in cui si può ascoltare Issei Sagawa raccontare la sua storia. Nel video, l’uomo spiega di aver fatto ricorso alla masturbazione per frenare i suoi istinti, che lo spingevano all’antropofagia – in passato aveva dichiarato di aver sognato fin da bambino di mangiare una persona – ammettendo anche che, giunto ormai all’età di 61 anni e trovandosi in uno stato di impotenza sessuale, temeva il raffiorare di tali tendenze. Sembra che già una volta, prima del 1981, si fosse introdotto furtivamente nella stanza di una studentessa, nel cuore della notte, con una maschera di Frankenstein, non con l’intento di ucciderla, ma di morderla; ma il suo piano non era riuscito, perché la ragazza si era svegliata e aveva iniziato ad urlare, portandolo alla fuga.
Issei Sagawa morte: l’uomo è scomparso all’età di 73 anni
“Sono ossessionato dal cannibalismo, il mio desiderio di mangiare una donna è diventato imperativo”, aveva detto in una delle sue ultime dichiarazioni pubbliche. Ora è morto, in Giappone, all’età di 73 anni, Issei Sagawa, il “cannibale di Kobe”. Secondo quanto riportato dal fratello minore dell’uomo, Issei sarebbe deceduto qualche giorno fa a causa di una polmonite e sarebbe poi stato cremato per volere dei pochi membri della famiglia che hanno preso parte alla sua cerimonia funebre, rimasta privata.