La guerra in Ucraina si apre su diversi versanti nelle ultime ore: dall’incontro a Washington tra il presidente americano Joe Biden e il suo omologo francese Emmanuel Macron, dalle novità sul fronte che riguardano sia gli scontri sul campo che le difficoltà energetiche.

Spazio poi al videomessaggio serale del presidente ucraino Volodymyr Zelensky circa lo tatus della Chiesa ortodossa ucraina fedele al patriarcato di Mosca.

Guerra in Ucraina, a Washington bilaterale tra Biden e Macron

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Ripartendo dalle parole del leader ucraino, la decisione è quella di limitare fortemente il perimetro delle attività delle organizzazioni religiose legate alla Russia. Una scelta maturata dopo una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale che ha approvato una delibera con cui si impegna a presentare al Parlamento ucraino un disegno di legge per ostacolare le organizzazioni religiose che operano sul suolo di Kiev ma sono legate all’influenza del Cremlino.

Si continua inoltre a combattere lungo tutto l’arco orientale del Paese. Secondo quanto riferito dalle forze armate di Zaporizhzhia nelle ultime ore si è sviluppato un nuovo attacco nella parte sud-est della regione sempre con l’obiettivo strategico di distruggere le infrastrutture energetiche. L’edificio interessato è stato avvolto dalle fiamme senza causare feriti, almeno da una prima verifica, con le squadre di soccorso al lavoro per domare l’incendio.

Infine, nella notte italiana è andato in scena alla Casa Bianca il bilaterale tra Stati Uniti e Francia, tra Biden e Macron. L’Ucraina ha rappresentato un argomento di discussione estremamente prioritario, come poi raccontato dallo stesso leader transalpino, prima che i due annunciassero una conferenza internazionale a Parigi il prossimo 13 dicembre. Il presidente americano ha poi dichiarato che la base di un dialogo con la Russia è possibile solo se dimostra una seria intenzione di voler porre fine al conflitto.

ISW: “Russia in difficoltà sul fronte Zaporizhzhia”

Tornando a parlare di attacchi militari, l’ISW (Institute for the Study of the War, organizzazione americana), è convinta che le operazioni speciali delle truppe russe a Zaporizhzhia non sono sostenibili sul lungo periodo rispetto a una possibile controffensiva ucraina. Di conseguenza, la Russia potrebbe ritirare le truppe dalle posizioni più vicine alla linea del fronte nell’oblast di Zaporizhzhia per ridurre l’impatto degli attacchi ucraini e concentrare le forze laddove è maggiormente prioritario.

Si intensificano anche gli approvvigionamenti a sostegno di Kiev, a margine dei lavori Ocse e della conferenza Nato di Bucarest. La Germania è infatti pronta a fornire all’Ucraina carri armati per la difesa dei ponti e veicoli per la protezione delle frontiere. Complessivamente, l’equipaggiamento consegnato all’Ucraina negli ultimi giorni comprende tre carri armati Beaver, otto navi di superficie senza equipaggio, 12 veicoli per la protezione delle frontiere, 4.000 sacchi a pelo, pezzi di ricambio per elicotteri Mi-24 e 30 ambulanze, come riporta il sito web del governo tedesco.

Infine, arrivano aggiornamento sulla misteriosa missiva contenente del materiale esplosivo inviata all’ambasciata ucraina di Madrid, in Spagna. Il ministro della Difesa Margarita Robles ha affermato che “nessuna bomba o altra azione violenta cambierà l’impegno fermo e chiaro del Paese a sostenere l’Ucraina nella sua difesa contro l’aggressione russa“.