Il pranzo di Natale in Abruzzo è un pranzo che sembra non finire mai. Dopo la serata di “magro” con il trionfo di piatti a base di pesce della vigilia, il giorno tornano protagonisti i piatti a base di carne.
Il pranzo di Natale in Abruzzo: l’antipasto di salumi e formaggi
Si comincia con un bel antipasto: in un piatto piano grande a testa con due fette di prosciutto crudo, una di salame e una di ventricina, poi una fettina di lonza e una salsiccia secca.
A completare la presentazione delle olive nere al forno con una fettina di pecorino abruzzese e dei sottoaceti. Ad accompagnare il tutto una bella bella fetta di pane casereccio.
Il pranzo di Natale in Abruzzo: il brodo di cardone, la carne lessa e le scrippelle
Dopo l’antipasto arriva a tavola il protagonista indiscusso della tradizione culinaria regionale: il brodo con il cardone. E’ un piatto che richiede una lunga ed elaborata preparazione, realizzato con accuratezza sin dalle prime ore del mattino con brodo di tacchino e gallina, polpettine di vitello e la stracciatella d’uovo e formaggio.
Appena terminato il brodo, viene servita la carne lessa del brodo in un piatto a parte, sfilacciata ed accompagnata con la giardiniera fatta in casa, con sottoli e sottaceti.
Altro piatto in brodo presente su alcune tavole, soprattutto su quelle del teramano e del chietino: le Scrippelle ‘mbusse, ovvero delle crispelle arrotolate e in brodo.
In altre parti si propongono le crispelle sotto il forma di fettuccine, cioè per l’occasione si tagliano a fettuccine. Viene, dunque ridimensionata e tagliata, fatta cuocere in acqua bollente, scolata e tuffata anch’essa nel brodo.
Il pranzo di Natale in Abruzzo: il timballo e la chitarrina
Qui dalle nostre parti proponiamo un parente della lasagna, il Timballo, che nel teramano viene fatto con le crépes anziché con la tradizionale sfoglia, rigorosamente accompagnato da un ragù abruzzese di pomodoro e carni macinata di vitello e maiale. Come secondo primo, la Chitarra alla teramana con le polpettine. E’ chiaro che sono piatti provenienti dal teramano ma si cucinano in tutta la regione, poi c’è chi aggiunge qualche piccola variante.
Il pranzo di Natale in Abruzzo: l’agnello e l’arrosto misto
A seguire tra i secondi il Tacchino ripieno, il Tacchino alla Canzanese, il cui brodo di cottura di 7 ore viene trasformato e servito in gelatina, il Pollo e l’Agnello, cotti sulla brace a o al forno con le patate. In alternativa anche il polpettone con la genovese (un pesto di carote, cipolla e sedano)
Il pranzo di Natale in Abruzzo: i vini
Il Montepulciano d’Abruzzo, è il rosso per antonomasia, è il vino che si trova maggiormente nelle tavole degli abruzzesi soprattutto se si consumano tutti i tipi di carni cotte alla brace piuttosto che al forno. Non mancano però i bianchi. Dal trebbiano d’Abruzzo al pecorino che ben si abbinano ai piatti in brodo. Il Cerasuolo d’Abruzzo, noto come “il rosato” è perfettamente abbinabile agli antipasti.
Tra le tipicità ed usanze, le varie proposte dolciarie per festeggiare il Natale si mettono tutte a tavola e si consumano anche dopo un pò di ore, magari durante una tombolata e una giocata a carte o nel bel mezzo di una chiacchierata.
Ecco a voi direttamente dall’Abruzzo i Mostaccioli, i Taralli di Marmellata, i Celli Pieni, le Ferratelle, il Torrone al Cioccolato, le Mandorle atterrate tutte prelibatezze che rappresentano una vera coccola per il palato dei più golosi. Non dimenticandoci dei calcionetti, dei turcinill e dei bocconotti.
Dopo i dolci è il momento durante la convivialità, magari davanti al camino ancora acceso, di degustare degli ottimi fichi secchi, farciti anche con le mandorle, datteri, frutta secca e frutta sotto spirito.
Infine come ogni pranzo di festa che si rispetti si brinda con un calice di prosecco o spumante, fino a sorseggiare l’assortimento dei liquori che il nostro territorio offre: dalla Ratafìa al Montepulciano, alla Genziana, alla Centerba, al Ponce Abruzzese.