Babbo Natale Coca Cola è un abbinamento che viene automatico nella mente per la maggior parte di noi. Perché? Sono tanti gli elementi di cultura pop che legano il nonno magico più famoso del mondo, vestito di rosso, ad una delle bevande analcoliche più amate di tutti i tempi: la Coca Cola.
Sigle, costumi, spot pubblicitari. Da dove nasce tutto questo? I colori che spiccano sul suo abito sono facilmente associabili alla Coca Cola. La figura di Babbo Natale è diventata, con il passare del tempo, sempre più commerciale e sempre più iconica.
Il 1931 segna una data storica per la sua immagine che in molti già conoscono. Ma che cosa è successo prima?
Babbo Natale Coca Cola, immagini dal 1920
Babbo Natale esiste nella pubblicità di The Coca Cola Company da molto più tempo, rispetto al 1931: la figura di Babbo Natale per la pubblicità dell’azienda è stata introdotta circa dieci anni prima, nel 1920, con delle campagne realizzate su riviste come The Saturday Evening Post.
Le prime pubblicità, comunque, lo ritraevano con uno sguardo piuttosto severo, come nei disegni di Thomas Nast, illustratore americano celeberrimo, che inventò anche gli attuali simboli dei partiti americani (l’elefante per i repubblicani e l’asino per i democratici).
Anche Thomas Nast, comunque, nel corso del tempo, aveva dato al suo Babbo Natale un aspetto differente: all’inizio, per esempio, nel 1862, quando lo disegnò per la prima volta per Harper’s Weekly, Babbo Natale era un personaggio simile ad un elfo, piccolo. Anche il colore del suo abito era mutato, passando da marrone a rosso.
Babbo Natale Coca Cola: cambiano i colori nel 1931
Prima che arrivassero gli anni ’30 non esisteva, inoltre, un unico modo convenzionale di vedere Babbo Natale. La sua era una figura rappresentata in modi tutti diversi. Con o senza barba, che fosse vestito di verde o di rosso, non faceva poi tanta differenza.
Secondo alcune fonti iconografiche, addirittura, Babbo Natale aveva l’aspetto di un elfo, larga era la fantasia e vasta la scelta per poterlo raffigurare.
E’ nel 1931 che tutto cambia. Quando Haddon Sundblom, il fumettista, prende l’incarico di lanciare una campagna di pubblicità per Coca Cola, Babbo Natale assume un’immagine unica e familiare, quella che tutti conosciamo.
Una riforma culturale in piena regola, nella quale vengono messi in risalto i colori dell’azienda: bianco e rosso. Pare inoltre che per l’aspetto Haddon Sunblom abbia preso ispirazione da se stesso.
Una trovata di così ricco successo che ha trasformato completamente l’immagine di Santa Claus. Una figura famosa che trova le sua invenzione nell’idea di un artista di larghe vedute.
Babbo Natale: la famosa chiamata del 2015
Coca Cola ha avuto un ruolo fondamentale nel definire i contorni della figura di Babbo Natale nel modo in cui è passata alla cultura pop e, ancora oggi, anima le fantasie dei più piccoli.
Nel 2015, Coca Cola ha anche permesso ai bambini di ricevere una chiamata proprio da Babbo Natale, con una trovata pubblicitaria, che puntava all’emotional branding, che rende più forte -o addirittura indissolubile- il rapporto tra consumatore e azienda.
In questo caso, seguendo le istruzioni presenti sul sito dedicato dall’azienda e all’iniziativa, era possibile ricevere una chiamata da parte di Babbo Natale sul proprio smartphone, in cui l’amato beniamino dei più piccoli li chiamava attentamente per nome.
In un video, poi, Babbo Natale spiegava in che modo lui stesso si mettesse in contatto con tutti i bambini, mostrando un libro con i nomi di tutti i piccoli, con i loro numeri di telefono.
Questa trovata ha presto generato un grande movimento sui social, grazie alle numerose reazioni e condivisioni.
San Nicola: il santo che ha ispirato la grande icona pop
La figura di Babbo Natale vede le sue origini nella leggenda di San Nicola. Il Santo ha vissuto durante il IV secolo ed è nato a Patara nel 270. Lo ricordiamo come vescovo di Myra, in Licia (nell’odierna Turchia).
Sappiamo che è esistito veramente e che il suo nome spicca all’interno della lista di coloro che parteciparono al primo Concilio di Nicea del 325.
La leggenda vuole che San Nicola abbia donato una dote a tre fanciulline in miseria, affinché potessero sposarsi, anziché vivere di prostituzione. Un’altra versione della storia, invece, lo ritrae come salvatore di tre giovani fanciulli. Di qui, il legame progressivo che ha portato alla rappresentazione che lo vedrà come protettore e amorevole padre dei più piccini di tutto il mondo.