Dopo la presentazione di ieri, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha ufficialmente aperto il bando per la realizzazione del termovalorizzatore di Roma. L’impianto rappresenterà il fiore all’occhiello del Piano per la gestione dei rifiuti di Roma Capitale, con l’opera che sarà realizzata entro l’estate del 2026 nel quartiere di Santa Palomba.
Il sindaco e commissario straordinario al Giubileo ha definito l’inizio dei lavori come prima tappa di un “percorso chiaro e ambizioso nel progetto di autosufficienza del trattamento dei rifiuti“. In merito a ciò che Roma dovrebbe lasciarsi alle spalle, Gualtieri bolla questo capitolo chiuso come “situazione vergognosa e inaccettabile con costi ambientali ed economici enormi“.
Termovalorizzatore Roma, Gualtieri: “Nei prossimi anni sempre meno rifiuti in discarica”
Da giovedì mattina, dunque, è partito ufficialmente l’iter dei lavori per la realizzazione del termovalorizzatore a Roma. Elemento che, secondo gli analisti politici, fu alla base delle frizioni da cui poi scaturì la caduta del governo Draghi e che rappresenta un punto chiave insieme ai rigassificatori nella transizione ecologica.
Ieri, infatti, è stata presentata la Valutazione ambientale strategica sugli impatti dell’opera, che ha dato esito positivo. In ogni caso, la Giunta ha lavorato per stringere accordi commerciali volti a migliorare l’attuale situazione in attesa dell’effettiva entrata in funzione del termovalorizzatore. Il bando ha scadenza trimestrale e portata europea, nell’opera il sindaco ha sottolineato come “non ci sarà alcuna discarica collegata al termovalorizzatore”, ed è aperto solo a contribuenti pubblici. Ma il bilancio comunale non sarà toccato, fatto salvo per una quota del 49% (fino a un massimo di 40 milioni di euro) per la realizzazione di un progetto pilota dedicato al riuso dei residui in materiali da costruzione, al recupero e la cattura delle emissioni, e alla distribuzione dei vettori energetici.
L’impianto, che sorgerà su un terreno appena acquistato da Ama (l’ente municipale dei rifiuti), smaltirà oltre 600mila tonnellate di rifiuti. I rifiuti destinati al termovalorizzatore sono l’indifferenziata, il 54% del totale della spazzatura, mentre il rimanente 46% è rappresentato dalla differenziata cioè plastica e metalli, vetro, carta e tessuti, che vanno già a riciclo nelle filiere.