Per Agnelli chiesto il rinvio a giudizio. E’ questa la decisione della Procura di Torino che ha inviato al gip la richiesta di rinvio a giudizio per l’ex presidente della Juventus Andrea Agnelli e altri dodici indagati nell’inchiesta sulle presunte irregolarità nei bilanci del club bianconero e sulla plusvalenze considerate “artificiali” dai magistrati torinesi.
Ora si vedrà la risposta del gip, ma si va verso il processo per 13 dei 16 indagati, tra cui l’ex presidente Andrea Agnelli, coinvolti nell’inchiesta sui falsi in bilancio che la procura di Torino ipotizza che siano stati commessi per ridurre il grande passivo della Juventus.
Questa mattina i pm Marco Gianoglio, Mario Bendoni e Ciro Santoriello hanno inviato al gip la richiesta di rinvio a giudizio, che ricalca l’impianto accusatorio della chiusura indagini. Dalla prima rosa di indagati, tuttavia, sono stati stralciati i tre componenti del collegio sindacale. Si tratta di Silvia Lirici (difesa dall’avvocato Marco Calleri), Nicoletta Paracchini e del presidente Paolo Piccatti, entrambi assistiti dal legale Luigi Giuliano.
Agnelli chiesto il rinvio a giudizio. Le ipotesi
I tre sindaci – la cui posizione andrà verso l’archiviazione – avevano chiesto di essere sentiti dai magistrati ed è stato in quell’interrogatorio, avvenuto venerdì, che hanno dimostrato alla procura l’estraneità rispetto alle contestazioni: oltre al falso in bilancio i capi d’accusa riguardano l’aggiotaggio, l’ostacolo alla vigilanza Consob e false fatturazioni.
Al centro dell’inchiesta ci sono plusvalenze considerate artificiali per 155 milioni di euro, le notizie false sulla manovra stipendi, le perdite di esercizio inferiori a quelle reali. Ma altri elementi sarebbero stati trovati nelle ultime settimane dalla Guardia di finanza, che conduce le indagini, e non si esclude che altre contestazioni possano aggiungersi prossimamente a quelle fatte agli indagati il 24 ottobre.
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