Gli ultimi mesi per le crypto sono state un vero e proprio incubo e a risentirne è anche il mondo dello sport: in Formula 1, ad esempio, la Mercedes ha avuto un grave problema finanziario al seguito di una delle principali borse per lo scambio di crypto, FTX.

Oltre la Mercedes l’intero Circus è preoccupato dalle difficoltà del settore: crypto.com, uno dei principali exchange nonché Global partner della Formula 1 e title sponsor del neo-nato GP di Miami, non sta attraversando uno dei suoi periodi più brillanti per usare un eufemismo (basti pensare che un anno fa la sua valuta era quotata 0.60 mentre ora poco più di 0.06).

L’elenco delle scuderie sponsorizzate da asset crypto è lungo: Aston Martin è sponsorizzata dallo stesso Crypto.com, ma anche Ferrari (Velas), Alpine (Binance), Red Bull (Bybit), Alfa Romeo (Floki), Alpha Tauri (Fantom), McLaren (Tezos). 

Ad analizzare il momento crypto-Formula 1 ci ha pensato Toto Wolff.

La correlazione tra crypto e Formula 1 preoccupa Wolff

Ogni squadra ha sponsor di questo tipo, così come anche l’organizzazione della Formula 1 se ci fosse un crollo totale delle criptovalute tutti ne sarebbero colpiti. FTX era considerata una società solida. Il loro fallimento è un enorme danno non solo per noi ma per l’intero settore delle criptovalute. Questo tracollo, con un deficit di 8 miliardi di dollari, dimostra quanto sia incontrollato l’intero settore.

Penso che le crypto siano il futuro, ma la situazione è molto delicata. Il crollo di FTX è stato un disastro perché era considerato uno degli asset più credibili e solidi e dal nulla si è visto come una compagnia crypto possa andare in ginocchio da sola in una settimana.

Non è regolato e credo che debba esserlo presto, perché ci sono troppi clienti, investitori e partner come noi che non possono essere lasciati in queste condizioni.