Perché si dice che il giorno di Santa Lucia il giorno più corto che ci sia? Ma soprattutto, è veramente così? A tutti sarà capitato di soffermarsi a riflettere sulle origini del 13 dicembre e sulla quantità di luce che sfiora le ore proprio durante quella giornata. Che cosa significa?
Affermazione-filastrocca tra tradizione e usanze, tramandate forse “di nonna in nonna”, oppure ci sono dati di realtà?
Quando l’ultimo mese dell’anno giunge alle nostre porte, diventa sempre più facile e suggestivo per noi cullarci alla scoperta delle origini delle giornate che segnano proprio dicembre.
Il proverbio popolare ci lascia riflettere. Insieme, su TAG24, troviamo una risposta.
Perché si dice che il giorno di Santa Lucia il giorno più corto che ci sia? Motivi di calendario
Per “giorno più corto” intendiamo naturalmente una giornata in cui, sempre per usanza popolare si dice “fa notte prima”. Corrisponde davvero al 13 dicembre? La risposta è: non più.
Il proverbio tanto recitato, infatti, “giorno di Santa Lucia il giorno più corto che ci sia” vede la sua origine prima del 1582 (anno dell’introduzione del calendario gregoriano).
La differenza tra calendario civile e calendario solare faceva in modo che il solstizio d’inverno cadesse tra il 12 e il 13 dicembre, dunque risultava veramente questa la giornata più breve dell’anno.
Cambiano le cose con Papa Gregorio XIII che riformula il calendario seguendo accurate indicazioni di astronomia. Il suo decreto cancella ben 10 giorni di differenza, protratti per secoli e con un passaggio dal 4 al 15 Ottobre. Un cambiamento che ha visto nascere il solstizio il 21 dicembre, così come lo segniamo oggi.
Il 13 dicembre non è più il giorno più corto che ci sia, ma resta la festa in onore della martire di Siracusa.
Santa lucia giorno più corto che ci sia o il 21 dicembre?
Il giorno più corto non è più il 13 dicembre, il giorno in cui si festeggia Santa Lucia, ma il 21 dicembre, ovvero la data del solstizio di inverno. In questa data, infatti, l’emisfero settentrionale della Terra godrà di solo 8-9 ore di luce, cosa che rende il solstizio di inverno il giorno meno luminoso di tutto l’anno.
Durante il solstizio di inverno, l’inclinazione dell’asse della Terra rispetto al piano dell’ellittica (che non sarebbe altro che il cammino apparente tracciato dal Sole durante l’anno) è al suo massimo possibile. La Terra risulta inclinata, infatti, di 23,5 gradi. Per questo motivo, il Sole sorge tardi e tramonta tardi, né riscalda molto l’emisfero settentrionale.
Nell’emisfero meridionale, invece, mentre al Nord inizia l’inverno, c’è l’inizio dell’estate.
Il nome stesso del solstizio sembra riassumere con efficacia questo evento astronomico: la parola solstizio, infatti, viene dal latino solstitium, composto dalla parola sol (sole) e da un corradicale di sistere (fermarsi). Indica, dunque, il Sole che sembra fermarsi sul punto più meridionale della sua orbita apparente attorno alla terra.
Perché ricordare la martire di Siracusa?
Santa Lucia nasce a Siracusa, da una famiglia nobile e cristiana. Venne denunciata dal promesso sposo pagano, quando lei si rifiutò di sposarlo, perché aveva fatto un segreto voto di castità a Cristo.
Quando, condotta davanti al prefetto Pascasio, le venne ordinato di fare dei sacrifici agli dei, lei si rifiutò e, allora, fu minacciata di esser mandata in un postribolo: a quel punto, il prefetto ordinò che la ragazza venisse portata via, ma il suo corpo divenne così pesante che non vi fu modo di smuoverla.
Allora, Pascasio la condannò per stregoneria, ma non vi fu modo di arderla, perché le fiamme non la lambivano. Alla fine, fu uccisa con un pugnale in gola, ma non prima di aver profetizzato la fine del regno dell’imperatore Diocleziano, durante il quale le persecuzioni contro i cristiani furono particolarmente crudeli.
Il mito che vuole che le fossero stati cavati gli occhi non trova fonte anteriore al XV secolo e va ricollegato all’etimologia del suo nome: Lux.
Per questo motivo, sembra interessante che proprio la Santa della Luce venga festeggiata in prossimità del Solstizio di Inverno, data in cui nelle religioni pagane si festeggiava la morte del sole e la sua successiva rinascita.