La notizia shock di giornata è l’improvvisa morte di Davide Rebellin. L’ex ciclista, infatti, in mattinata ha perso la vita nei pressi di Vicenza, investito da un camion pirata. Il 51enne non ha avuto scampo ed è deceduto poco dopo l’incidente, mentre era in sella alla sua bicicletta. Peraltro, Rebellin, poco più di un mese fa aveva annunciato il suo ritiro dall’attività agonistica, dopo una carriera splendida, fatta di diversi successi individuali. Saputa la notizia, amici e colleghi di Davide, hanno commentato quanto accaduto.
Morte Rebellin, le parole di Nibali, Zaia e Cassani
Vincenzo Nibali, anch’egli ritiratosi da poche settimane, è stato uno dei primi a ricordare l’ex ciclista:
Rimango tremendamente scioccato nell’apprendere questa triste notizia. Che la terra ti sia lieve, R.I.P. Davide
Quindi, il commento del presidente della federciclismo Cordiano Dagnoni:
La scomparsa di Davide ci ferisce profondamente per ben due motivi. Prima di tutto perché una tragica notizia vede coinvolto ancora una volta un ciclista. Pur non conoscendo ancora bene le dinamiche dell’incidente, è evidente che ancora molto bisogna fare in questo Paese riguardo la cultura del rispetto. Ci tengo a sottolineare che il nostro sport vive sulla strada, soprattutto in occasione degli allenamenti. E’ da tempo che la Federazione sollecita le istituzioni ad intervenire con provvedimenti adeguati. Poi perché tocca un componente della nostra grande famiglia, che ci ha entusiasmato con le sue imprese e che ha corso nel gruppo fino ad un mese fa. La bicicletta era la sua vita, anche adesso che aveva deciso di smettere, ed è un destino beffardo quello che l’ha travolto. bIl mio pensiero va, in questo momento, ai suoi cari, ai quali rivolgo un commosso abbraccio a nome mio personale, di tutto il CF, e della grande famiglia del ciclismo
Anche Davide Cassani conosceva bene Rebellin, vecchio compagno di avventure:
Incredibile e atroce perdere la vita così, travolto da un camion un mese dopo aver smesso di correre da professionista. Non si era mai visto un ciclista correre per 30 anni: Davide era la passione per il ciclismo fatta persona. È paradossale perdere la vita un mese dopo aver smesso di correre, sono veramente triste. Ho corso insieme a lui per due anni, lui debuttò insieme a Marco Pantani e si è visto subito che andava forte. Nel ‘93 arrivai terzo a una gara in Veneto, i primi erano due ragazzi che conoscevo poco: Armstrong e Rebellin.
Per finire, Luca Zaia, presidente della Regione Veneto:
Il ciclismo veneto perde una delle sue figure storiche, un esempio di atleta e di uomo andato ben oltre la sua pur strepitosa carriera agonistica. Spero che il suo esempio di passione possa essere seguito dai ragazzi che, a vario livello, si cimentano con lo sport del pedale. Lo sport veneto per antonomasia. Il dramma di Davide lascia un segno profondo in tutti noi, in chi ama lo sport, in chi ha visto in lui il campione da sostenere sempre e comunque. Alla sua famiglia e a tutti coloro che gli hanno voluto bene rivolgo le mie più sentite condoglianze.