La Juve si prepara al processo sportivo e mediatico per le plusvalenze fittizie. Questo è quello che filtra nelle ultime ore che hanno agitato il calcio italiano e travolto il club più titolato dello Stivale.
Come riportato dall’Ansa, la procura di Torino avrebbe già pronta la richiesta di rinvio a giudizio per Andrea Agnelli, anch’egli coinvolto nell’inchiesta sui conti della società bianconera.
il provvedimento non riguarderebbe solo l’ex presidente juventino, ma anche altri dirigenti e amministratori, mentre la posizione di alcuni è stata stralciata in vista di una probabile richiesta di archiviazione.
Juventus processo plusvalenze
Prima le dimissioni dell’intero Cda, poi una serie di rumors che riguardano presunti illeciti nei conti: il terremoto che ha travolto la Juventus non accenna a placarsi.
La procura di Torino si appresta a chiedere il rinvio a giudizio per i componenti del consiglio di amministrazione della vecchia Signora, spuntano alcune carte e intercettazioni che potrebbero far luce su bilanci truccati e debiti mascherati che rischiano di aggravare la posizione del club bianconero.
I possibili reati che verranno contestati ad Agnelli e soci sono falso in bilancio e false comunicazioni. L’indagine fa capo all’inchiesta denominata Prisma sulle presunte plusvalenze gonfiate che nel novembre 2021 portarono al blitz della Guardia di Finanza nella sede della Juventus.
Secondo l’accusa sarebbero stati alterati bilanci di tre annualità: il 2018 (approvato il 24 ottobre 2019), il 2019 (approvato il 15 ottobre 2020) e il 2020 (approvato il 29 ottobre). Ad alcuni indagati è stato contestato anche il reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni insistenti.
L’atto d’accusa finale segue le contestazioni della Consob. Secondo l’autorità di vigilanza della Borsa il patrimonio netto sarebbe stato alterato tra tra il 2020 e 2022 per un totale di 177 milioni di euro.
Ma non è tutto, perché vi sono, stando a quello che filtra da Torino, accordi non dichiarati e debiti fuori bilancio che potrebbero aggravare la situazione di Agnelli e della stessa Juventus, coinvolta come persona giuridica nelle indagini.
Si parla di circa 34 milioni di euro non dichiarati nei conti ufficiali e spuntano inoltre delle intercettazioni che vedono protagonisti i personaggi coinvolti nell’inchiesta Prisma.
Tra i debiti vi sarebbero circa sette milioni con l’Atalanta mai iscritti a bilancio, come confermato dal ds Federico Cherubini davanti ai pm.
Juve: Agnelli cosa rischia
Agnelli cosa rischia? L’ex presidente bianconero, secondo alcune indiscrezioni, se avesse mantenuto la carica, avrebbe potuto incappare in un arresto o quantomeno in un’interdizione.
Da qui la mossa delle dimissioni assieme all’intero Cda juventino. Questo perché se il consiglio di amministrazione avesse approvato il bilancio senza modifiche avrebbe potuto reiterare il reato di cui sono accusati i componenti. Se, invece, avesse approvato le modifiche, questo avrebbe potuto essere considerato un’ammissione di colpa.
La nota del club
Intanto, però, la società Juventus ha emesso una nota ufficiale in cui si difende dalle notizie apparse nelle ultime ore sugli organi di stampa, dichiarando la propria estraneità a presunti illeciti di bilancio.
Si legge nella nota: “In riferimento a quanto riportato da alcuni organi di stampa – nel pieno rispetto della magistratura e degli organismi regolatori del mercato, e pur ribadendo la massima fiducia nelle autorità giudicanti – JFC precisa quanto segue:
A seguito dell’avvio del procedimento Consob di accertamento di presunte non-conformità contabili (luglio 2021), conclusosi in data 19 ottobre 2022, con gli esiti resi pubblici da Juventus con i due comunicati del 21 ottobre e 20 novembre 2022, e a seguito dell’acquisizione degli atti del fascicolo penale (a seguito della notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari il 24 ottobre 2022), gli organi sociali di Juventus hanno proseguito il processo di rigorosa e scrupolosa valutazione di tutte le contestazioni contabili rivolte con riguardo ai bilanci di Juventus (2019/2020 e 2020/2021 e, a cascata, 2021/2022).
Sulla base di un solido set di pareri di primari professionisti legali e contabili, il board di Juventus è pervenuto, con compattezza, alla conclusione unanime da parte dei nove consiglieri in carica alla data del 28 novembre 2022, che:
Il trattamento contabile adottato nei bilanci contestati rientra tra quelli consentiti dagli applicabili principi contabili; le contestazioni della Procura non paiono fondate e non paiono, peraltro, né quanto a presupposti, né quanto a conclusioni, allineate con i rilievi contenuti nella delibera Consob del 19 ottobre 2022; infatti, la Procura afferma l’artificialità di plusvalenze e la fittizietà delle rinunce stipendi, mentre Consob contesta un valore considerevolmente minore di plusvalenze, peraltro senza menzione di falso in bilancio, e non contesta l’efficacia giuridica delle rinunce stipendi, né, con specifico riguardo alla c.d. “manovra stipendi” 2020/2021, la natura giuridicamente non-vincolante, delle c.d. scritture integrative in corso di negoziazione nell’aprile/maggio 2021;
la correzione dei bilanci (i.e. restatement), con il limitato profilo delle c.d. “manovre” stipendi 2020 e 2021 è stata decisa in via di adozione di una prospettiva di accentuata ed estrema prudenza e ha effetti contabili ritenuti, anche con l’ausilio di esperti indipendenti , di ordine non rilevante, in particolar modo sul patrimonio netto della Società al 30 giugno 2022;
Juventus confida, infine, che, proprio in ragione della ritenuta assenza di qualsivoglia alterazione dei bilanci contestati, le conclusioni delle autorità sportive (che già si sono espresse, con riguardo al tema plusvalenze, in senso favorevole a Juventus) non cambieranno: in assenza di alcuna alterazione contabile, ogni sanzione sportiva risulterebbe del tutto infondata.
Nella convinzione di aver operato sempre correttamente, Juventus FC intende far valere le proprie ragioni e difendere i propri interessi, societari, economici e sportivi, in tutte le sedi.