Il giudizio di Enrico Letta sulla manovra 2023 non lascia spazio a dubbi:
Questa, che sarebbe la prima manovra della legislatura, non ha niente di una legge di bilancio degna di questo nome.
Lo ha dichiarato alla prima giornata del percorso “Verso la manovra di bilancio” organizzato dal Pd per confrontarsi con associazioni di categoria e parti sociali alla vigilia della discussione in Parlamento della legge.
Manovra 2023, Letta: “Il governo Meloni crea disuguaglianza”
Il segretario dem critica “il desolante orizzonte a breve termine” della manovra che più che una legge di bilancio che preveda una “programmazione annuale” è un “decreto per far passare i prossimi tre mesi”. E nel merito Letta ribadisce come l’intento del governo Meloni sia quella di “far cassa sui poveri” tagliando su “servizi e sanità” aumentando “iniquità e giustizia sociale”.
Letta non si è risparmiato nemmeno sul tema del caro bollette:
Dov’è finito il disaccoppiamento promesso per abbassare le bollette? E dopo aprile che si farà? Noi vogliamo dare un messaggio forte sul tema dell’energia: se non si affronta la separazione tra costo dell’energia prodotto da gas e quello prodotto da rinnovabili si continuano a dare soldi agli speculatori dell’energia, facendo pagare il conto ai più fragili.
Il Pd scende in piazza
Sono previste due mobilitazioni di piazza, una il 3 e la seconda il 17 dicembre. I dem ritengono che la legge di bilancio sia inadeguata per fronteggiare inflazione e recessione e che i 21 miliardi contro caro energia possano bastare per soli 3 mesi (nel 2022 sono stati stanziati 63 miliardi).
Sabato 3 dicembre faremo una mobilitazione nelle piazze per presentare le nostre controproposte sui temi della legge di Bilancio, a cominciare dal salario minimo. Le elezioni anticipate hanno portato via quelle scelte che il Pd, con il ministro Andrea Orlando, aveva portato al governo. Il salario minimo non c’è e non c’è da arte del governo la volontà di mettere il salario minimo al centro della legge di Bilancio. La riduzione del cuneo fiscale era al centro della campagna elettorale di Giorgia Meloni, ma la sua trasposizione nella legge di bilancio è del tutto inadeguata.
Ha detto Letta. Poi l’ultima stoccata:
La riduzione del cuneo fiscale era al centro della campagna elettorale di Giorgia Meloni, ma la sua trasposizione nella legge di bilancio è del tutto inadeguata.