Simone Tartarini festeggia oggi il suo 54° compleanno ma anche in questo giorno speciale non perde l’occasione di sottolineare il percorso con Lorenzo Musetti. Un legame indissolubile tra i due che resiste ormai da tempo nonostante di recente si siano “separate” almeno le camere d’albergo:

Dal gennaio 2022 abbiamo camere separate. Così ognuno ha la propria intimità. Diciamo che Lorenzo dopo 12 anni di convivenza ‘forzata’ ha conquistato la propria indipendenza.

Un rapporto speciale che quest’anno ha vissuto alti e bassi soprattutto sotto l’aspetto mentale in particolare nella fase finale di stagione:

Più che a livello fisico era completamente prosciugato come energie nervose. Problema che è stato aggravato dal ‘fattaccio’ di Milano dove noi ci eravamo cancellati dopo la partita di Parigi Bercy contro Djokovic, anche per tirare un attimo il fiato in previsione delle Finals di Coppa Davis.

Simone Tartarini commenta la Coppa Davis tra Musetti e Berrettini

Tra gli episodi più seguiti e poi discussi di questo finale di stagione c’è stata senza dubbio la Coppa Davis, dove Lorenzo era arrivato davvero scarico come confermato da coach Tartarini:

Certo, Lorenzo era veramente senza benzina. E la stanchezza in questi casi gli si trasforma subito in nervosismo. Così mentre contro Fritz è riuscito a giocare alla pari, con Auger-Aliassime non ne è andata una per il verso giusto. Ad esempio non gli veniva bene il lancio di palla sul servizio e visto che dopo questi mesi bellissimi lui ormai dava per assodato che il movimento del servizio fosse acquisito ha cominciato ad innervosirsi. Lui vinceva i propri turni di servizio ma servendo non bene e la cosa con il passare dei minuti lo metteva in una tensione sempre crescente. Nel secondo set si era un attimo tranquillizzato ma poi è bastato uno stupido errore sul 4-4 su una palla corta e si è fatto ribrekkare. In ogni caso non dimentichiamoci che, pur nella sua peggior giornata, ha perso per due soli break contro un top 10, probabilmente il giocatore più caldo del circuito.

Infine, un passaggio su Berrettini e la scelta a sorpresa di schierarlo in Coppa Davis:

Matteo aveva detto che sarebbe venuto unicamente per fare il tifo e non si era mai parlato del fatto che potesse giocare. Infatti non si era mai allenato con noi, i due Lorenzo giocavano tra loro e Fognini con Bolelli […]. Devo dire che tra noi non c’era sentore che Matteo potesse scendere in campo e l’abbiamo imparato solo una volta scesi negli spogliatoi dopo il match di Lorenzo contro Auger-Aliassime