Bonus 200 euro: con la pubblicazione del messaggio n. 4314 del 30 novembre 2022 l’INPS ha fornito le istruzioni per quanto riguarda la presentazione delle richieste di riesame da parte dei richiedenti, le cui domande sono state respinte per non aver superato i controlli inerenti all’accertamento dei requisiti che sono previsti dalla legge.
Inoltre, nel suddetto messaggio INPS, che è stato redatto dalla Direzione Centrale Ammortizzatori Sociali, dalla Direzione Centrale Entrate e dalla Direzione Centrale Tecnologia, Informatica e Innovazione, l’Istituto di previdenza nazionale fornisce anche le indicazioni per quanto riguarda la gestione delle istruttorie relative agli eventuali riesami in merito all’indennità una tantum di importo pari a 200 euro.
Bonus 200 euro riesame della domanda: le istruzioni per la presentazione e le indicazioni per la gestione da parte dell’INPS
L’art. 32, commi 11, 13, 14, 15 e 16, del decreto legge n. 50 del 17 maggio 2022, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 91 del 15 luglio 2022 (c.d. decreto Aiuti), e successive modificazioni, ha previsto il riconoscimento del bonus 200 euro, previa presentazione della domanda all’INPS da parte dell’interessato, in favore delle seguenti categorie di soggetti:
- i lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, dottorandi e assegnisti di ricerca;
- i lavoratori stagionali, a tempo determinato e intermittenti;
- i lavoratori iscritti al Fondo pensioni lavoratori dello spettacolo;
- i lavoratori autonomi occasionali privi di partita IVA;
- i lavoratori incaricati alle vendite a domicilio.
Attraverso la pubblicazione della circolare n. 73 del 24 giugno 2022 l’INPS ha fornito le istruzioni amministrative, elencando anche quali sono i requisiti, diversi per ogni categoria di lavoratori, per poter beneficiare di questa agevolazione economica.
Dunque, il successivo controllo delle domande che sono state inviate all’INPS da parte dei soggetti interessati viene effettuato dall’Istituto nazionale di previdenza in maniera automatica, in base ai requisiti, le incompatibilità e le incumulabilità che sono state disposte dalla legge.
Qualora una domanda sia stata respinta, il lavoratore potrà consultare il suo stato e le motivazioni dello scarto direttamente accedendo sul sito web dell’INPS, recandosi presso il servizio “Indennità una tantum 200 euro” e selezionando la voce “Esiti”.
Perciò, al termine della prima fase di gestione centralizzata delle domande, l’INPS ha provveduto a fornire ai contribuenti le istruzioni circa la presentazione delle istanze di eventuali riesami, nel caso in cui le proprie domande siano state respinte per non aver superato i controlli volti ad accertare i requisiti previsti dalla legge.
Inoltre, l’Istituto di previdenza nazionale ha fornito anche le indicazioni per la gestione delle suddette richieste di riesame delle domande per il bonus 200 euro che sono state respinte.
La scadenza che è stata fissata per poter presentare l’istanza di riesame è di 90 giorni dalla data di pubblicazione del presente messaggio, nel caso in cui il controllo sulla propria domanda sia stato già effettuato, oppure dalla conoscenza della reiezione se successiva.
Il soggetto interessato dovrà presentare tutta la documentazione utile e proporre il riesame accedendo all’interno dell’apposita sezione presente sul sito web dell’INPS.
In particolare, qualora l’esito della domanda sia nello stato di “Respinta”, sarà presente al suo fianco la lista dei motivi di reiezione e un apposito tasto “Chiedi riesame”, il quale consente di inserire la motivazione della richiesta e allegare i documenti previsti attraverso la funzione “Allega documentazione”.
Chiarimenti sui requisiti di accesso all’indennità una tantum
L’assicurato può proporre un’istanza di riesame, mediante lo stesso servizio telematico di presentazione della domanda, in modo che l’INPS possa verificare il risultato dei controlli automatici effettuati e il rispetto dei requisiti di appartenenza a ciascuna categoria.
Il bonus 200 euro non viene riconosciuto ai lavoratori che ne hanno già beneficiato, dal momento in cui facevano parte di una delle altre categorie che ne avevano diritto.