Una donna di 51 anni, Wafaa Chrakoua, è stata uccisa dal marito, Bouchaib Sidki, nel loro appartamento al quarto piano del civico 1 di via Lope de Vega a Milano, in zona Barona nella tarda mattinata di oggi, Mercoledì 30 Novembre 2022.
L’uomo, 59 anni di origine egiziana si è costituito poco dopo a una pattuglia dei Carabinieri di passaggio in viale Liguria, non lontano dal luogo dell’omicidio. I militari lo hanno avvicinato e lui avrebbe subito ammesso il delitto consegnandosi.
Attualmente si trova in caserma e verrà sentito nelle prossime ore per la convalida del fermo.
L’omicidio, secondo le prime ricostruzioni, è successo intorno alle 12.20 ed è stato lo stesso killer a chiamare il 112 segnalando di aver ucciso la moglie al termine di un litigio furibondo, come appreso anche da MilanoToday, allontanandosi poi dall’appartamento, presumibilmente ancora sconvolto per il delitto commesso.
È subito partita la macchina dei soccorsi ma quando i sanitari sono entrati nell’appartamento al quarto piano del palazzo Aler non hanno potuto fare altro che constatare il decesso della donna. La vittima era riversa sul pavimento in una pozza di sangue e presentava numerose ferite da arma da taglio sul corpo che molto probabilmente le sono state fatali.
Nell’abitazione in cui è stato commesso l’omicidio sono ora in corso tutti gli accertamenti del caso da parte dei Carabinieri al lavoro con polizia la scientifica per ricostruire la dinamica che ha portato alla morte della 51enne.
Per il momento non è chiaro se l’arma utilizzata per l’omicidio sia stata recuperata o no ma non è escluso che l’uomo durante il violento litigio possa aver utilizzato un coltello da cucina.
Milano donna uccisa: le parole della vicina di casa
La coppia ha 4 figli e un regolare contratto d’affitto con Aler, l’Azienda Lombarda di Edilizia Residenziale di Milano.
Una vicina di casa ha raccontato a “MilanoToday” di averli sentiti litigare spesso e ha precisato che in diversi episodi l’uomo avrebbe avuto un atteggiamento aggressivo anche nei confronti degli altri condomini.
Non solo, in diverse occasioni i vicini erano intervenuti per placare i litigi della coppia, ma la donna aveva sempre detto loro di non preoccuparsi in quanto le urla sarebbero state solo rimproveri del marito nei confronti dei figli. Non è ancora chiaro però se la situazione fosse già stata segnalata alle forze dell’ordine.
“Lavorava e stava chiusa in casa, pensava sempre ai figli. Il problema era lui: un uomo violento sia con lei, la moglie, sia con i figli”, dice Virginia Testoni, la testimone e vicina di casa.
“Io sono nata e cresciuta qui, continua, mio figlio era a scuola con uno dei loro ragazzi. Sono stata avvisata di quanto accaduto perché sono referente del comitato di quartiere “Gino Beretti” per le case Aler”.
Sale il numero dei femminicidi
Solo qualche giorno fa, il 25 Novembre, è stata celebrata la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. In quell’occasione è stato sottolineato come siano state ben 104 le vittime di femminicidio in Italia nel 2022, con i nomi delle vittime che sono stati proiettati a Palazzo Chigi per sensibilizzare sempre più i cittadini su una piaga purtroppo presente da tempo nella società.
La maggior parte delle vittime, come quella di Milano di oggi, sono state uccise da mariti, fidanzati o dalla cerchia più intima e gelosa. È infatti un dato, si legge nella relazione, che il 57,4% dei femminicidi è opera del partner, il 12,7% invece di un ex.
Il Senato, proprio nei scorsi giorni, ha approvato all’unanimità con 139 voti a favore il disegno di legge per l’istituzione di una commissione bicamerale di inchiesta sui femminicidi e su ogni forma di violenza di genere.