Sventato un attacco bomba questo primo pomeriggio all’ambasciata ucraina di Madrid. Secondo le prime ricostruzioni l’evento si è verificato intorno alle 13.15 ora locale all’interno del Palazzo di Rappresentanza spagnolo di Kiev, nel quartiere Hortaleza della capitale. La lettera esplosa all’ambasciata ucraina a Madrid è arrivata per posta ordinaria e non ha superato lo scanner prima di essere aperta dall’operatore di sicurezza incaricato.
Il delegato governativo Mercedes Gonzalez, in un’intervista ai canali locali, ha dichiarato che la missiva era diretta all’ambasciatore ucraino in persona. Sfortunatamente, la busta è stata aperta (o forse semplicemente toccata) e il materiale esplosivo contenuto al suo interno si è innescato ferendo un funzionario dell’ambasciata.
Ambasciata Ucraina a Madrid, Nikolenko: “No a intimidazioni”
La Polizia di Stato ha proceduto ad aprire un’inchiesta in merito all’esplosione di un pacco bomba diretto all’ambasciata ucraina di Madrid.
Naturalmente l’indagine è alle sue fasi iniziali, il Governo predica calma per ricostruire innanzitutto da dove quella lettera sia partita. Nel momento in cui il fatto si è verificato, nonostante la busta non avesse superato i metal detector, l’Ambasciata ha notificato immediatamente l’accaduto alla Questura. In ogni caso, il funzionario ucraino rimasto ferito all’anulare della mano destra non sarebbe in pericolo di vita.
Sul campo sono giunte tutte le forze di Polizia speciali, tra cui anche gli artificieri (i “Tedax”), che hanno provveduto a circoscrivere il perimetro della zona. L’inchiesta è stata affidata al capo della Corte centrale, José Luis Calama. La notizia ha raggiunto anche Kiev, che ha espresso il proprio cordoglio tramite il portavoce degli Esteri Oleg Nikolenko, il quale ha aggiunto che la sicurezza sarà rafforzata in tutte le ambasciate ucraine all’Estero. Poi ha concluso il suo messaggio affermando che “chiunque sia il responsabile dell’esplosione non riuscirà a intimidire i diplomatici ucraini o a interrompere il loro lavoro quotidiano per rafforzare l’Ucraina e contrastare l’aggressione russa“.