Intercettata da AdnKronos, Liliane Murekatete, la moglie di Aboubakar Soumahoro, racconta la sua verità circa lo scandalo politico e mediatico che ha coinvolto l’intera famiglia. Non prima però di intimare denunce e diffamazioni contro chi le rivolgerà nuovi epiteti e offese, anche contro la stampa, a cui contesta un atteggiamento di carattere persecutorio.
Tra le altre accuse da cui è chiamata a difendersi c’è anche il soprannome di “Lady Gucci“, affibbiatole per i contenuti postati sul profilo Instagram personale alla luce dei recenti avvenimenti.
Moglie di Soumahoro pronta a difendersi in sede legale
Dopo aver difeso pubblicamente sia il marito Aboubakar Soumahoro che la propria madre dopo i presunti illeciti della loro cooperativa, Liliane Murekatete prende nuovamente parola sul caso ma con maggior vigore. In primis, si fionda contro l’eco mediatico della vicenda accusando i giornali di aver fondato le loro teorie su “una colpevolezza certa e manifesta, senza ricorrere alla presunzione di innocenza“.
Anche lei stessa ha fatto un passo indietro nella gestione della cooperativa, dimettendosi dal proprio ruolo di socio nel Cda. Sicuramente un discreto fastidio nel sentirsi etichettata come principale responsabile dell’accaduto e di aver trascinato, causa relazione matrimoniale, il marito nel baratro della sua carriera politica appena cominciata.
Circa la sua linea editoriale sui social network, dove compaiono in bella mostra abiti e borse firmate, la moglie di Soumahoro respinge ogni etichetta di carattere derisorio, sottolineando che i selfie “sono dello stesso tenore di quelli di centinaia di migliaia di giovani donne” e che molti di essi “risalgono al 2014 quando non conoscevo Aboubakar e non avevo alcun ruolo all’interno della cooperativa“. Nelle sue parole compare velatamente un riferimento a possibili interpretazioni razziali della questione quando afferma che “l’ipotesi di una donna africana benestante viene esclusa a priori dalla narrazione mediatica”.
Infine, lei stessa si dice disponibile a “mettersi a nudo” davanti all’autorità giudiziaria sui presunti illeciti che le dovessero venire contestati. Fino a quel momento, però, ogni attacco alla sua persona e alla sua integrità sarà inoltrato al proprio avvocato.